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Ombra Di Morte - Amy Blankenship


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      â€œOmbra di Morte”

      Serie “Legami di Sangue” - Volume 8

      Author: Amy Blankenship & RK Melton

      Translated by Ilaria Fortuna

      Copyright © 2012 Amy Blankenship

      Seconda Edizione Pubblicata da Amy Blankenship

      Tutti i diritti riservati.

      Capitolo 1

      Chad e Trevor stavano effettivamente prendendo parte alla battaglia del secolo, quella in cui pochi sarebbero sopravvissuti e se la sarebbero cavata senza gravi ferite... una gara a chi era il migliore.

      Alla fine Chad si arrese e strizzò gli occhi “Te l’ho detto, Trevor, non ho niente fuori posto. Fidati di me, se avessi dei poteri soprannaturali li userei su di voi, in questo momento. Anche Ren dice che sono ancora del tutto umano e non ho subito nessun danno collaterale.”.

      Chad distolse lo sguardo da Trevor e si voltò verso Ren “Avanti, di’ che ho ragione.”.

      Ren scrollò le spalle ma ignorò la cosa, sapendo che sarebbe stato Storm a decidere se Chad era fuori pericolo o no. “Non sento alcun tipo di potere provenire da lui... niente di niente. È ancora umano, per quel che posso dire. Kriss ha detto che potrebbe guarire più velocemente del normale, almeno all’inizio.”.

      â€œQuindi non sappiamo se la sua risurrezione è permanente.” disse Storm, divertito dal risvolto comico della discussione tra Chad e Trevor. Era incredibile come le cose sembrassero divertirlo, ultimamente.

      Ren scosse la testa continuando il discorso di Storm “È difficile da dire. L’unico modo per saperlo con certezza è vedere se, uccidendolo di nuovo, ritorna in vita.”.

      Chad fece un passo indietro e alzò la mano “Non ci penso neanche. Non sono un topo da laboratorio e sono felice di respirare ancora.”.

      Storm serrò le labbra, ma trattenne la risata per il bene di Chad. “Allora possiamo affermare tranquillamente che non gli spunteranno le ali e non volerà via.” Perse la piccola guerra con quella risata repressa quando Chad lo guardò come se fosse pazzo.

      â€œTi prego, dimmi che stai scherzando.” Chad lo fissò, quando Storm diceva una cosa del genere la maggior parte delle persone gli credeva.

      Decidendo di non rispondere a quella domanda, Storm rivolse la propria attenzione a Trevor, che lo guardava con aria strana. “Non vedo alcuna ragione per cui Chad debba rimanere al castello se non gli piace stare qui. Avete qualche indizio sul motivo per cui è stato preso di mira?”

      â€œNo, ho ordinato ai lupi di sorvegliare e controllare il suo appartamento tutti i giorni, ma l’assassino non ha mostrato la sua faccia da codardo.” rispose Trevor. “I lupi avrebbero fiutato l’odore di un demone se fosse tornato. Ma comunque non credo che Chad debba tornare a casa. È evidente che non è un posto sicuro.”.

      â€œLa pianti di parlare di me come se non ci fossi? Sono un uomo adulto e so badare a me stesso.” Chad strinse gli occhi su Trevor. “Non puoi pianificare ancora la vendetta per la mia morte se non sono morto.”.

      â€œLo eri.” ribatté Trevor. I due si fissarono a vicenda in una guerra di sguardi.

      â€œFacciamo un patto.” Storm rise della sua stessa battuta. “Micah e Titus vivono al Night Light insieme a buona parte del branco. Ci sono un sacco di camere vuote in quell’enorme discoteca e voi lavorate già con molti di loro. Se non vuoi restare qui allora perché non vai a vivere lì con i lupi?”

      â€œMi sembra una buona idea.” disse Trevor fiducioso. “Non è altrettanto sicuro come qui al castello, ma è meglio che vivere in un appartamento dove un assassino può semplicemente entrare e ucciderti.”.

      â€œChi è morto? E chi ti ha dato ordine di decidere per me?” Chad quasi urlò.

      â€œTu, stupido.” Trevor sorrise per la facilità con cui gli rispose a tono.

      Chad si accigliò al pensiero di passare dall’essere un topo da laboratorio a cucciolo randagio. “Cosa ti fa pensare che mi vorrebbero tra i piedi?”

      â€œTua sorella.” sospirò Trevor, usando la sua carta vincente. “In realtà Envy ha minacciato di incendiare casa tua se torni a vivere lì da solo.”.

      â€œCosa?” Chad fece una smorfia al suo compagno “Te lo stai inventando, vero?”

      â€œEnvy pensava che non ti sarebbe piaciuto vivere con lei con quello che c’è al Moon Dance adesso. È tutto in trambusto da quando hanno iniziato a preparare la festa per Halloween e a rinnovare il locale allo stesso tempo. Quindi si sono riuniti tutti e ne hanno parlato, e poiché il Night Light è chiuso per ora, quello è un po’ il punto di ritrovo principale per tutti i poliziotti. Pensavano che ti saresti sentito come a casa.”.

      Chad resistette all’impulso di ringhiare verso i tre uomini che sembravano essersi alleati contro di lui. Iniziava a sentirsi come un bambino da accudire, ma a quel punto era disposto a fare qualsiasi cosa per allontanarsi dal castello. Scommetteva che lo avrebbero osservato al microscopio se glielo avesse permesso... era una sensazione piuttosto strana. Era l’unico essere umano a vivere in quel castello, eppure veniva trattato come se fosse lui quello strano.

      â€œAndiamo Trevor, sono sicuro che Evey è annoiata. Può darci un passaggio da Envy, e mentre io chiacchiero con mia sorella magari tu potresti presentare Devon alla tua interessante auto.” disse Chad lanciandogli un’occhiata, poi uscì dall’ufficio.

      Trevor lo osservò prima di guardare Ren “Sai, se Evey non avesse iniziato a starmi simpatica adesso sarei molto incazzato con te.”.

      Ren sorrise “Sii buono con lei. Ti vuole bene.” Rise quando Trevor alzò gli occhi al cielo e seguì Chad fuori la porta.

      *****

      Angelica guardò l’ingresso della metropolitana e poi il sole, sapendo che le sarebbe mancato, visto che stava per scendere sottoterra. Aveva bisogno di allontanarsi dal castello, di restare sola per un po’ e lavorare. Syn era stato un alleato molto utile la scorsa settimana, ma le serviva un po’ di lontananza per il momento.

      Eppure doveva ammettere che le piacevano le attenzioni di Syn, quando prima si era svegliata e non lo aveva trovato, aveva iniziato a cercarlo. Era un po’ come un campanello d’allarme... non aveva mai cercato nessuno in quel modo e adesso eccola lì, a desiderare Syn.

      Era abbastanza tesa per la carica sensuale che sfrigolava tra loro... l’ultima cosa di cui aveva bisogno era iniziare a dipendere da lui per sentirsi meno sola. Come se non bastasse, aveva fatto un altro sogno prima di lasciare il castello. Non avrebbe dovuto permettere che la turbasse ma, poiché era soltanto il terzo sogno mai avuto in tutta la sua vita, la cosa le dava fastidio.

      Gli altri due erano stati incubi che riguardavano un’inquietante ragazzina indemoniata e una città insanguinata... questo era diverso. Stava facendo l’amore... era come se avesse aperto gli occhi durante il sogno per trovarsi distesa sotto un uomo, su un letto di muschio, a guardare una cascata che si versava in una laguna a pochi passi da lei.

      Girandosi per guardare l’uomo, si trovò a fissare gli occhi di Syn e si era svegliata di colpo.

      Incapace di sopportare il modo in cui il sogno l’aveva fatta sentire, era andata nell’ufficio di Ren e aveva cercato le sue mappe, individuando il punto più intenso dell’attività demoniaca. Aveva anche preparato un borsone con l’intenzione di prendere una camera in albergo per la notte e sgattaiolare fuori dal castello senza che nessuno le dicesse nulla. Solo per una notte, per ricordare a se stessa che sarebbe stata bene da sola.

      Sbirciando dietro di sé per assicurarsi di non essere seguita, Angelica scese i gradini della metropolitana che correva sotto Los Angeles. Quello era uno dei posti che aveva evitato finora perché laggiù


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