Dalla Terra alla Luna (Prometheus Classics). Жюль ВернЧитать онлайн книгу.
e semplicissima, rispose Barbicane. Infatti se io giungo a diminuire l’altezza dell’atmosfera attraversata dalla luce della Luna, non avrò reso questa stessa luce più intensa?
– Certamente.
– Dunque, per ottenere questo risultato, mi basterà di stabilire un telescopio su qualche elevata montagna. E così faremo.
– Mi arrendo, mi arrendo, rispose il maggiore. Avete un certo modo di semplificare le cose!… E quale ingrandimento sperate di ottenere in tal modo?
– Un ingrandimento di quarantottomila volte, che farà sembrare la Luna alla lontananza di sole cinque miglia, e per essere visibili, gli oggetti non avranno più bisogno che di nove metri di diametro.
– Benone! esclamò J. T. Maston, il nostro proiettile avrà quindi nove piedi di diametro?
– Precisamente.
– Permettetemi che vi dica però, riprese il maggiore Elphiston, che sarà ancora di tal peso…
– Oh! maggiore! interruppe Barbicane, prima di discutere il suo peso lasciatemi dire che i nostri padri facevano meraviglie in questo genere. Lungi da me il pensiero di pretendere che la balistica non abbia progredito; ma è bene sapere che fino dal medio evo ottenevansi risultati sorprendenti, oserò aggiungere, più sorprendenti dei nostri.
– Oh questa la mi piace, replicò Morgan.
– Giustificate le vostre parole! saltò su vivamente J. T. Maston.
– Non v’ha nulla di più facile, rispose Barbicane; vi offro esempi in appoggio alla mia asserzione. Così, all’assedio di Costantinopoli, fatto da Maometto II nel 1543, si lanciarono palle di pietra che pesavano mille e novecento libbre, e che dovevano essere di belle dimensioni.
– Oh! oh, esclamò il maggiore, mille e novecento libbre è un numero grosso!
– A Malta, nel tempo de’ cavalieri, un certo cannone del forte di Sant’Elmo lanciava proiettili del peso di duemila e cinquanta libbre.
– Non è possibile!
– Infine, secondo uno storico francese, sotto Luigi XI, un mortaio lanciava una bomba di cinquecento libbre soltanto; ma questa bomba partita dalla Bastiglia, luogo dove i pazzi rinchiudevano i saggi, andava a cadere a Charenton dove i saggi rinchiudevano i pazzi.
– Benissimo! disse J. T. Maston.
– In appresso che cosa abbiamo veduto insomma? I cannoni Armstrong lanciare palle da cinquecento libbre, e le Columbiads Rodman proiettili di mezza tonnellata! Sembra dunque che se i proiettili hanno guadagnato in portata hanno piuttosto perduto in peso. Ora, se rivolgiamo i nostri sforzi da questa parte, dobbiamo arrivare, col progresso della scienza, a decuplare il peso de’ proiettili di Maometto II e de’ cavalieri di Malta.
– È cosa evidente, aggiunse il maggiore; ma qual metallo fate conto di adoperare per il proiettile?
– Ferro fuso, semplicemente, disse il generale Morgan.
– Che! il ferro fuso! esclamò J. T. Maston con dispregio, è un metallo troppo comune per una palla destinata a recarsi nella Luna.
– Non esageriamo, mio onorevole amico, replicò Morgan, il ferro fuso basterà.
– Allora, ripigliò il maggiore Elphiston, poichè il peso della palla è in proporzione del suo volume, una palla di ferro fuso, del diametro di nove piedi, sarà ancora di un peso spaventevole!
– Sì, se è pieno; no, se è vuoto, disse Barbicane.
– Vôto? Sarà dunque un obice?
– Dove si potranno mettere i dispacci, replicò J. T. Maston, ed i campioni de’ nostri prodotti terrestri!
– Sì, un obice, riprese Barbicane, è assolutamente necessario; una palla massiccia di cent’otto pollici peserebbe più di dugentomila libbre, peso evidentemente troppo considerevole; però, siccome bisogna conservare una certa stabilità al proiettile, io propongo di dargli un peso di ventimila libbre.
– Quale sarà dunque la grossezza delle sue pareti? domandò il maggiore.
– Se badiamo alla proporzione di regola, riprese Morgan, un diametro di cent’otto pollici esigerà pareti di due piedi almeno.
– Sarebbe troppo, rispose Barbicane; pensateci bene, non si tratta qui di una palla destinata a forare corazze; basterà dunque darle pareti forti a sufficienza per resistere alla pressione dei gaz della polvere. Ecco dunque il problema: quale grossezza deve avere un obice di ferro fuso per non pesare che ventimila libbre?
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