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Il Conte Di Edgemore. Amanda MarielЧитать онлайн книгу.

Il Conte Di Edgemore - Amanda Mariel


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si diresse verso la sala da biliardo.

      Avrebbe parlato con la lei di tutto quello che voleva. Non aveva mai negato nulla a Minerva, non avrebbe potuto. Ma mentre lei gli avrebbe riempito la testa di chiacchiere, lui si sarebbe riempito la pancia di brandy.

      Raggiunta la porta della sala, Blake tenne la porta aperta per far entrare la sorella. “Siate gentile e versatemi un bicchiere di brandy, prima che iniziate a tormentarmi,” disse sedendosi sul sofà vicino al camino.

      Minerva agitò la mano. “Non ne ho intenzione di tormentarvi.” Minerva andò verso la credenza di ciliegio. “Sicuramente non al mio fratello preferito.”

      “Sono il vostro unico fratello,” disse lentamente Blake.

      “Allora, nessuna meraviglia che voi siate il mio preferito.” Prese una caraffa di cristallo e versò il liquido ambrato in un bicchiere.

      Blake non potè fare a meno di sorridere. Minerva riusciva a farlo sorridere anche se fosse stata l’ultima cosa che voleva.

      Andò verso di lui, gli diede il bicchiere e si sedette accanto.

      Blake prese un lungo sorso, gustando il modo in cui il brandy lo riscaldava, e volse l’attenzione alla sorella. “Se non intendete urlarmi contro, di cosa desiderate parlare?”

      “Di Carstine, naturalmente.” Minerva sorrise dolcemente.

      Blake sospirò. “Ovviamente,” disse portando il bicchiere alle labbra. Iniziava a pensare che un bicchiere non sarebbe stato sufficiente.

      “Sembra che siate partiti col piede sbagliato.” disse lei.

      “Per non dire altro.” Blake fece roteare il liquore nel bicchiere.

      “Voglio che le diate una possibilità. Dimostratele che siete dispiaciuto e siate carino con lei. Mi farebbe piacere se voi due andaste d'accordo.” Disse Minerva, gli occhi imploranti.

      “E come pensate ci possa riuscire?” Chiese Blake prima di bere un altro sorso.

      Minerva inclinò la testa, lo sguardo pensieroso.

      Blake si preparò per quello che sarebbe successo. Se conosceva bene sua sorella, ed era sicuro di conoscerla meglio di tutti, avrebbe preparato un piano degno di nota.

      E non avrebbe avuto altra scelta se non accettare, se voleva evitare la sua ira.

      Gli appoggio una mano sul braccio e sorrise. “Ci sono.”

      “Mh? Continuate,” disse Blake con falso entusiasmo, bevendo. Senza dubbio sarebbe stata una cosa enorme.

      “La inviterete ad uscire.”

      “Io..farò cosa?” Blake alzò un sopracciglio.

      Minerva fece un largo sorriso. “Lo farete. Una gita in slitta, magari?” Il suo sguardo pensieroso divenne un sorriso. “Si, una gita in slitta dovrebbe essere il modo perfetto per voi due di conoscervi.”

      Blake tamburellava con le dita il bracciolo del sofa. “Perfetto?” Sconsiderato, avrebbe voluto dirle, ma non voleva far arrabbiare ulteriormente sua sorella.

      “Si, perfetto.” ripete. “Un rispettabile modo per voi due di restare soli. Così potrete scusarvi e dimostrarle che piacevole gentiluomo voi siete.”

      Minerva sogghignò. La gioia arrivò fino ai suoi occhi blu cielo. “È una splendida ragazza. Se le date una possibilità, lo vedrete. Non si può non farsi piacere Carstine.”

      Blake svuotò il bicchiere prima di rivolgersi alla sorella. “In questo caso, tema che il dado sia tratto.”

      “Sciocchezze fratello.” Si avvicinò, lo sguardo fisso su di lui. “Fatelo per me. Anche per nostra madre. Non desidererebbe che a voi non piaccia la sua ospite. Sapete, è abbastanza legata a Carstine.”

      “Veramente, non lo sapevo.”

      “Beh, lo è. Carstine è la figlia della sua cara amica, la signora Leticia Greer. Di sicuro ricordate nostra madre parlare di lei.”

      Blake non ricordava il nome. “Temo di no.”

      Minerva gli prese il bicchiere, si alzò e si diresse verso la credenza- “Erano amiche a scuola. Leticia è inglese ma ha sposato un signore scozzese. Lei e nostra madre sono rimaste in contatto per tutti questi anni, nonostante le miglia che le separano.” Minerva riempì il bicchiere. “Quando Leticia scrisse a nostra madre, esprimendo il suo desiderio di far venire Carstine a Londra, lei non potè esimersi dal finanziare la ragazza.”

      “È proprio da lei.” Blake prese il bicchiere, passò le dita nei bordi mentre pensava a ciò che gli aveva detto Minerva. Carstine era una ragazza scozzese con sangue inglese, e la figlia di una cara amica della madre. Sospirò. Per quanto gli facesse male, avrebbe dovuto tentare di riparare la loro relazione.

      “Nostra madre adora queste cose, adesso capite perché vi vorrebbe vedere andare d’accordo?”

      Blake alzò una mano in rassegnazione. “Avete vinto cara. Non vi è motivo di continuare.”

      “La inviterete quindi per una gita in slitta?”

      “Appena si sarà rimessa,” disse Blake, prendendo un lungo lento sorso del suo brandy.

      Portarsi a letto la ragazza era completamente fuori questione. Avrebbe dovuto trovare un modo più civile di pareggiare i conti . Portò il bicchiere alle labbra.

      No, non avrebbe dovuto rinunciare alla sua vendetta.

      Bevendo un altro sorso, pensò a quanto si fosse sbagliato. Non sarebbe stato un felice Natale, per niente. Sarebbe stato irritante. Le donne nella sua casa l’avrebbero reso tale, sicuro come il fatto che avrebbe nevicato.

      “Blake?”

      Si girò verso Minerva. “Cosa?”

      “State bene?”

      “Certo.” La salutò mentre si rilassava sul divano. “Siate gentile e consegnate il mio invito.”

      Minerva si illuminò “Con piacere.”

      CAPITOLO 3

      Il respiro di Blake si interruppe quando Carstine apparve in veranda. Già pensava fosse bella ma adesso, vestita come una lady, era incantevole.

      IL suo sguardo andò dal cappuccio pellicciato del suo mantello color zaffiro fino ai piedi e ritorno, senza perdere una curva. I suoi occhi brillavano, le labbra rosa e carnose, le guance leggermente colorite, probabilmente dalla brezza invernale.

      Rimase a bocca aperta mentre si avvicinava, poi tese una mano. “Permettetemi.”

      Carstine incontrò il suo sguardo, ma non prese la mano. “Credo che dobbiate ingoiare più di un rospo prima che acconsenta a venire da qualche parte con voi.” Il suo dolce sorriso smentiva le sue parole.

      Blake si ricordò perché non gli piaceva quella donna. Era fastidiosa, critica e con la lingua tagliente. Non sopportava gli abusi, nemmeno per Minerva.

      Esasperato, scosse la testa. “Lo faccio solo per Minerva, ma se non avete la stessa cura per mia sorella o per mia madre, potete tornare in casa.

      Carstine strinse gli occhi prima di tirare indietro la testa e ridere.

      Ridere! Quella donna insolente lo trovava divertente. Cosa diavolo c’era di sbagliato in lei?

      A ripensarci, non gli importava saperlo. Blake mise le mani in tasca e si girò per andarsene.

      “Aspettate,” lo chiamò. “Mi dispiace. Facciamo il nostro dovere per la vostra famiglia.”

      Si voltò, con uno sguardo torvo.

      “Dai, potremmo anche divertirci.” Carstine si avvicinò e mise un braccio intorno al suo. “Non siate acido. Prometto di esser gentile d’ora in poi.”

      Lui la puntò con lo sguardo. “Sarà meglio, o vi lascerò nella neve a badare a voi stessa.”

      Lei sorrise. “Non osereste. Lo avete detto ieri.”

      “È stato prima di conoscervi.” Sorrise


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