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Bugie Di Famiglia. Dawn BrowerЧитать онлайн книгу.

Bugie Di Famiglia - Dawn Brower


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Ben, mentre si dirigeva verso la porta. Ma prima di uscire si voltò: “Posso resistere a tutto… tranne alla tentazione. Quella è una facile, Coop, non ho bisogno del tuo aiuto per andarci a letto. Preparati alla sconfitta!” e se ne andò.

      Poteva andargli peggio? Aveva trovato la donna di suoi sogni e ora il suo migliore amico aveva intenzione di insidiarla! Chissà se c’era un modo per farlo desistere!…Ma dai, a chi vuoi darla a bere? Ben non mollava mai, quando si metteva in testa una cosa! E sicuramente non lo avrebbe fatto adesso. Su una cosa aveva ragione: che sono le donne a scegliere. E lui si sarebbe assicurato che Ametista facesse la scelta giusta!

      La prima cosa da fare era di scoprire tutto il possibile sulla vita di Ametista S. Keane. Quando si erano conosciuti lei aveva menzionato un magazine, il che significava che era una giornalista o giù di lì. Sperò di riuscire a pescare un mucchio di informazioni su di lei, a cominciare da chi erano i suoi amici e parenti. Le avrebbe chiesto qual era il motivo per cui si era recata in quel paesino…e comunque era sicuro che avrebbe ottenuto altre informazioni scavando nel web. Infatti, riuscì a trovare molti suoi articoli su un certo ASK Magazine. Scriveva articoli generici, ma spesso si approfondiva su storie di viaggi che aveva fatto in giro per il mondo. Le piaceva approfondire il lato misterioso ed esoterico dei posti che visitava. Non capiva ancora che cosa l’avesse trascinata in un piccolo paese come North Point e perché avesse scelto il Trenton Hill Inn per il suo soggiorno… ma sicuramente poteva trovare lui un pretesto per incuriosirla e indirizzare le sue attenzioni su di sé.

      Se le sue intuizioni erano giuste, Cooper aveva tutti gli strumenti per affascinarla e tenerla legata per un po’.Una bella storia d’amore tra fantasmi era quello che ci voleva per iniziare! E l’albergo gli avrebbe fornito lo spunto adatto: Easton Hill era morto là dentro, e in giro si sussurrava che il suo fantasma si aggirasse inquieto per le stanze!

      CAPITOLO TERZO

      Ametista si avviò per il marciapiede, completamente persa nei suoi pensieri. Appena uscita dall’albergo, aveva notato che davanti c’era un vecchio ponte che sembrava interrotto. Quindi, senza riflettere, si diresse da quel lato, sperando che la vista ipnotica del lago la calmasse un po’. Per qualche strana ragione, riusciva sempre ad organizzare meglio i suoi pensieri, se rimaneva immobile a guardare l’acqua. E, dopo l’incontro con Ben e Cooper, ne aveva davvero bisogno!

      Quei ragazzi e quelle quattro chiacchiere avevano suscitato in lei un senso di inquietudine, qualcosa di cui doveva senz’altro liberarsi. Ben Anderson era sicuramente bello, e i suoi colori erano nettamente diversi da quelli dell’amico. Cooper andava sul bruno, mentre Ben era chiaro di occhi e di capelli. Il suo interesse per lei era palese; tutto quello che doveva fare era accettare o meno il suo corteggiamento. Per ora i maschi tra cui scegliere erano due, entrambi splendidi, ma niente la faceva propendere per l’uno o l’altro.

      Proprio quando aveva appena raggiunto il vecchio ponte, il cellulare squillò. Lei armeggiò un po’ con la borsa e lo afferrò. Storse il naso quando vide chi la stava chiamando: Leonessa Keane, altrimenti detta “sua madre”. “Che bello, non vedeva l’ora che mi chiamasse!” pensò con sarcasmo Ametista.

      Sua madre era sicuramente volubile come uno stormo di piccioni nel cielo, ma quando si metteva un’idea in testa non c’era verso: se anche non avesse risposto, avrebbe continuato a chiamare, chiamare… fino all’esasperazione! Decise di vedere che voleva, e di tagliar corto. Inoltre, rimandare avrebbe solo aggravato le cose. Accettò la chiamata e si portò il cellulare all’orecchio:

      “Ciao Mamma!” disse, provando a non far trasparire l’irritazione dal suo tono di voce. Ma non ci riuscì. Cavolo, ma perché parlare con sua madre doveva essere sempre così difficile?

      “Tesoro, dove sei in questi giorni?” l’aggredì Leonessa Keane, con la sua voce acuta.

      Cosa? E che cavolo le fregava dove si trovasse? Mmm…che brutto presentimento! Però poteva anche sbagliarsi. Doveva dirglielo? Era meglio mentire? Il panico le salì in gola e il cuore prese a batterle all’impazzata. Ormai era troppo tardi per inventarsi qualcosa, anche se terribili scenari le si presentavano alla mente!

      “Mi trovo in una squallida cittadina del Michigan, North Point.” Provò a sembrare amorfa, ma non sapeva se ci era riuscita o meno. “ Perché, mamy?”

      Ignorando completamente la domanda, Leonessa strillò dal telefono: “Ah, dove ci sono i laghi! Io adoro i laghi!”

      Ametista provò il forte impulso di mettersi a urlare, ma si trattenne. Mentre parlava con sua madre doveva fare di tutto per mantenersi calma. Provò a cambiare discorso e a dirottarlo sull’ultima conquista della mamma.

      “E come sta Saul?” chiese.

      “Ah, quello!” rispose Leonessa, con irritazione. Leonessa poteva quasi vederla, all’altro capo del telefono: si stava sicuramente strofinando le mani addosso. “Quel coglione! E’ finita una settimana fa, sai, era il momento di tagliare, finalmente! Ma parlami di questa cittadina sul lago. Dove si trova, precisamente?”

      Avrebbe dovuto immaginare che era finita! Se Ametista avesse detto di poter contare sulle dita tutti gli amanti che aveva avuto sua madre, sarebbe stata un’enorme bugia! Probabilmente avrebbe avuto bisogno di una calcolatrice, invece, o di un aggiornatissimo software! Era un elenco di lunghezza impressionante! E così, si era lasciata anche con Saul. Sapeva che prima o poi sarebbe successo, ma non immaginava così di corsa! Questa volta, sua madre aveva bruciato tutti i record!

      Si coprì la bocca con la mano, per evitare di esplodere in una… esclamazione. Riprese il controllo, e sussurrò: “Sul lago Michigan…”

      Dall’altra parte, Leonessa fece un urlo di gioia! “Stupendo! Ma è perfetto! E tu, dove alloggi? Sarò da te per domani. Potremmo uscire insieme come delle ragazze! Stai lavorando a un nuovo articolo? Sono sicura che sarà fantastico, come tutti gli altri! Magari, ti aiuto io nelle tue ricerche! Sarebbe divertentissimo! Non vedo l’ora di riabbracciarti, tesoro!”

      Sua madre continuava a parlare da sola, senza darle il tempo di dire la sua. Non che lo desiderasse. Non appena sua madre le aveva detto che il giorno dopo sarebbe stata li, la mente di Ametista si era chiusa per il rifiuto.

      Le sue paure si erano avverate. Roba da farla uscire pazza! E, purtroppo, non c’era modo di dissuaderla a venire fin laggiù. La leonessa aveva già programmato tutto, prima ancora di telefonarle. Lei faceva sempre quello che voleva e quando voleva. L’unica era abbozzare e fare buon viso a cattivo gioco. Tuttavia, Ametista decise di giocare un’ ultima carta, per provare a convincerla a rimanere in Florida.

      “Oh, mamma, non ti capisco. Che vieni a fare qui? L’aeroporto è lontano dall’hotel. Inoltre sei a Miami. E’ bellissimo lì, di questa stagione!”

      “Sono stufa della Florida, ho voglia di cambiare aria! E poi, è tanto che manco dal Michigan! Ormai è ora che ci faccia una capatina. Come hai detto che si chiama, l’albergo?”

      Come pensava, fatica sprecata! Ametista strinse i denti, per non dire cose di cui si sarebbe pentita. C’erano delle volte in cui sua madre si comportava come una mocciosa di due anni. Se aveva preso una decisione e qualcuno cercava di farle cambiare idea, erano urla e litigi! Con riluttanza, le ripeté il nome dell’albergo: “Trenton Hill Inn, mamma.”

      Felice di avere ottenuto ciò che voleva, Leonessa la salutò allegramente: “Allora, baci baci, piccola! Ci vediamo domani. “ E chiuse la linea.

      Ametista se ne rimase là, col telefono in mano, ancora incredula che sua madre avesse attaccato a quel modo. Poi, sospirando, rimise il cellulare in borsa e ritornò verso l’albergo. Doveva prepararsi a ricevere la madre per il giorno dopo, ormai. Doveva dirlo a Cooper? Quello sarebbe stato un buon motivo per attaccare bottone con lui. Poi non le parve una buona idea e decise di mantenere il silenzio, per il momento.

      Tuttavia, doveva riservare una stanza per sua madre. Non voleva rischiare di farla dormire in stanza con lei! Molto probabilmente si trovava momentaneamente a corto di soldi, dopo aver rotto con Saul, e solo per questo l’aveva cercata. In genere, Leonessa si faceva pagare tutto dai suoi amanti e così, quando la storia finiva, restava al verde.

      Si


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