Spezia. Robert A. WebsterЧитать онлайн книгу.
non previste avevano sforato di molto il budget, condizionato da regolamenti edilizi e imprenditori frettolosi. Era quindi stata posticipata l’apertura del negozio.
La pasticceria era però mozzafiato. Si trovava nel centro di Monks Road, la strada dello shopping di Lincoln. L’edificio di due piani era a pianta aperta al primo piano, zona che Jade e Cake avevano convertito in un soggiorno di lusso. La vetrina si trovava tra quelle di altri negozi della via, ed era adornata da un ampio cartello verde e un logo in foglia d’oro.
L’interno ricordava un ristorante decadente degli anni 20 di Londra; era anche presente un’imitazione di un lampione a gas e altri apparecchi Art Deco, il tutto completato da colonne di marmo verde lime in ogni angolo. Il colore principale era il verde giada, e tutto ero in tinta, dalle stoviglie ai rivestimenti, dai sacchetti monodose di carta ai centrini.
Nella sezione pasticceria erano distribuite ampie vetrine lungo i muri, separando il laboratorio tramite una tramezzatura di vetro affinché i clienti potessero vedere le lavorazioni. Era principalmente un locale d’asporto, tuttavia erano stati sistemati diversi tavoli rotondi in ferro battuto Stamford con sedie abbinate a cui i clienti si sarebbero potuti accomodare per godersi l’atmosfera nel consumare i prodotti. Al locale lavoravano tre cameriere e due pasticceri. Questi ultimi, esperti, erano stati scelti tra i molti che si erano candidati per la posizione, desiderando l’opportunità d’imparare dal leggendario Cake.
Dave Smith e Dave Jennings erano i due pasticceri assunti da Cake. Per evitare sviste, Cake chiamava Dave Smith ‘Big Dave’ data la sua altezza imponente, mentre Dave Jennings era ‘Small Dave’ per il motivo opposto. Sarah, Tracy, e Jackie erano le cameriere.
I prodotti esposti nelle vetrine erano disposti in modo simmetrico.
Una sezione della vetrina a temperatura controllata conteneva filoni di pane, sandwich e panini, come quelli a base di mandorle e Roquefort a pasta acida, filoni del pastore, sandwich gourmet e panini sottomarino al parmigiano e origano con farciture vegetariane. In un’altra sezione erano esposti i dolci fatti di pasta sfoglia e pasta frolla, mentre nell’ultima, refrigerata, erano state sistemate in bella mostra torte e dessert che avrebbero fatto invidia a ogni stabilimento di alta cucina, figurarsi a una pasticceria di Lincoln. Cake e il suo team ristretto creava delle delizie, come il tartufo di cioccolato bianco e amaretti, fragole Arnaud e macarons di alta fattura. Il pezzo forte dell’inaugurazione fu l’interpretazione di Cake del logo di Louis Vuitton che aveva realizzato sulla torta.
Le teste di Dave non avevano smesso di girare da quando avevano iniziato a lavorare con Cake. Era veramente un maestro, anche se lo trovavano un po’ eccentrico. Ogni volta che completava una pietanza l’annusava diverse volte, si accigliava e annunciava che c’era ancora qualcosa di mancante. Non capivano il perché, dato che tutto ciò che creava Cake era delizioso e aveva un aspetto spettacolare.
La pasticceria venne fornita di nuove attrezzature, di forni di acciaio inossidabile, impastatrici e altre apparecchiature specifiche. In cucina brillavano le lamiere fissate alle pareti, ai lavandini e applicate su alcune sezioni del pavimento, mentre i condizionatori e altre impianti regolavano la temperatura nei compartimenti di stoccaggio per prodotti specifici. Il locale ultramoderno del XXI secolo aveva l’aspetto di una pasticceria francese del XIX secolo.
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