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Promette Di Amarti. Shanae JohnsonЧитать онлайн книгу.

Promette Di Amarti - Shanae Johnson


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della sorella. Le faceva male la fronte per la pressione di far finta che fosse perfettamente felice e contenta della sua vita.

      Non lo era. Ma andava bene così. Ce l’avrebbe fatta.

      Saylor si sedette in disparte nel giardino di sua madre, sola e inosservata. Nel frattempo, Linc faceva volteggiare ripetutamente Scout in cerchi vertiginosi, che facevano ridacchiare la sua seriosa sorella maggiore. Saylor non riusciva a ricordare l’ultima volta che avesse sentito Scout ridacchiare. Non riusciva a ricordare l’ultima volta che le sue stesse labbra si fossero allungate così tanto in un sorriso di pura felicità. Ma immaginava che l’amore di un brav’uomo avesse quell'effetto su una ragazza.

      Lo sguardo di Saylor si spostò dall'altra parte della pista da ballo improvvisata. Sembrava che in quel momento anche il suo uomo si stesse divertendo. Saylor lo guardava muoversi e ondeggiare il corpo a ritmo di musica.

      Nick era un ballerino fantastico. Aveva una grazia e un ritmo naturali. La prima e unica volta in cui Saylor aveva cercato di imitare i suoi passi, lui aveva riso di lei.

      Ma andava bene così dato che non era stato l’unico. Al ballo del liceo tutti quelli attorno a loro avevano riso di lei. Saylor aveva finto di essersi slogata la caviglia e non ballò per il resto della canzone. Non si alzò mai più per andare su una pista da ballo.

      Ecco perché il suo ragazzo stava ballando con la sua ex Holly Marks e l‘altra sua ex Kellie Dustin. Ai suoi due lati le due donne muovevano i fianchi e facevano ondeggiare le spalle. Nick fece volteggiare prima Holly, con cui era uscito al terzo anno, e poi Kellie, che Saylor era certa di aver visto con lui anche al terzo anno.

      Erano rimasti tutti amici anche dopo i drammi delle superiori. Uscivano ancora insieme di tanto in tanto. Avevano perfino fatto un paio di gite notturne in spiaggia e in località sciistiche.

      Saylor immaginava fossero divertenti. Non poteva saperlo. Non era stata invitata. Nick pensava che lei si sarebbe sentita a disagio col gruppo di cui non aveva mai fatto parte. Ma andava bene così, perché Saylor aveva sempre un mucchio di lavoro al ranch e, in quanto veterinaria, doveva occuparsi delle ferite di altri animali della contea.

      Nick attirò a sé Holly e le fece fare una mossa che Saylor aveva sempre voluto provare. Ma lei era un pezzo di legno e di sicuro avrebbe fatto schiantare sia lei che il suo partner sulla pista da ballo. Nick e Holly erano bravi con i passi, i loro corpi erano così stretti che non riusciva a distinguerli tra di loro.

      Ma andava bene così. Benissimo.

      Gli faceva bene uscire e socializzare dato che era disoccupato. Non avrebbe fatto bene a nessuno dei due se lui avesse dovuto subire tutti i giorni la sua ricerca di attenzioni. Era un bene che lui cercasse attenzioni altrove. Quando due persone stanno incollate in una relazione, ciò tende a soffocarle.

      Saylor si lasciò sfuggire il respiro che aveva trattenuto quando Nick teneva stretta Holly mentre i due ondeggiavano lentamente al ritmo incalzante della canzone. Nick sussurrò qualcosa all’orecchio di Holly e lei sghignazzò. La musica era troppo alta, il che spiegava perché ballavano così stretti. Così che potessero sentirsi l’un l’altro.

      Ma andava bene così.

      Perché da un momento all’altro Nick sarebbe tornato da lei. Probabilmente dopo quella canzone. Poi misero su una hit di quando andavano a scuola insieme. Alzarono tutti le mani in alto e cominciarono una serie di passi coreografati.

      Saylor rimase seduta, battendo i piedi a ritmo. Si leccò il labbro inferiore, cercando di non crollare sotto la pressione del sorriso. E poi, proprio come aveva immaginato, Nick si avvicinò a lei alla fine della canzone.

      "Sembri stanca, amore." Nick allungò la mano verso la sua guancia.

      Saylor appoggiò la guancia nel suo palmo. La sua mano era sudata e odorava di due marche diverse di profumo che facevano a pugni l’una con l'altra e le facevano rivoltare lo stomaco. Ma non voltò la testa dall’uomo che amava.

      "Non sono belle quelle borse sotto gli occhi," disse Nick, guardandola con la testa inclinata di lato. "Dovresti andare a dormire."

      "Certo, " disse Saylor mentre si alzava. "Fammi solo dare la buona notte alle mie sorelle. Ci vediamo alla macchina, così andiamo da te."

      "Oh, no no. " Nick alzò le mani. "Non c’è bisogno che guidi fino in città. Perché non rimani qui con la tua famiglia stanotte?"

      "Perché sono sicura che mia sorella, la neo-sposa, voglia un po’ di privacy con suo marito."

      Nick si grattò il mento. "Beh, è solo che non sono ancora pronto per andare a casa. E non voglio trascinarti in giro."

      "Vengo con te. Magari prendo una tazza di caffè. Tra l’altro ho bisogno di parlarti di una cosa."

      Nick si morse l’interno delle labbra. Il suo sguardo si spostò oltre le spalle di Saylor. Quando lei si girò, vide Holly e Kellie che aspettavano vicino al cancello sul retro. Ghignavano con la testa inclinata, lo sguardo abbassato in quel loro modo da pettegole che Saylor ricordava dalle superiori.

      "È stata una bella cerimonia, vero?" disse Saylor.

      "Mmm?" Nick riportò lo sguardo su di lei. "Oh sì."

      "Mi ha fatto pensare a ciò che vorrei per la mia cerimonia."

      Nick la guardò in modo torvo come se stesse parlando una lingua aliena. "La tua cerimonia?"

      Saylor deglutì. Si sentì lo stomaco in subbuglio. Lei e Nick stavano insieme da tre anni. Beh, il loro primo appuntamento era stato tre anni prima. Poi lui l’aveva chiamata tre mesi dopo. Poi di nuovo dopo due mesi. Ci era voluto poco più di un anno, ma presto cominciarono a uscire regolarmente svariate volte ogni mese.

      Non era stata quella regolarità a suggellare l’accordo. Nella borsa di Saylor c’era qualcosa che nessun’altra donna nella sua vita aveva avuto: una chiave del suo appartamento. Gliela aveva data lo scorso inverno quando aveva avuto un brutto caso di influenza. Saylor aveva lasciato tutto e si era presa cura dell’uomo per farlo ritornare in sesto. Quando stava meglio, lui non le chiese di ridargli la chiave.

      Doveva essere un segno.

      Voleva dargli qualche altro mese, magari un anno. Ma lei non aveva più il lusso del tempo. Se voleva tenere il ranch, e il suo lavoro, e i cavalli di cui si era occupata fin da quando era una ragazza, e le sue sorelle con un tetto sulla testa, doveva convincere il suo ragazzo a sposarla.

      "Nick, ti ricordi cosa ti ho detto sul testamento di mio padre?"

      Lui si accigliò di nuovo. La sua fronte si aggrottò a formare quella V di confusione che aveva sempre quando lei cercava di spiegargli la matematica alle superiori. Quello sguardo che voleva dire che non ricordava cosa gli avesse detto un minuto prima.

      "Dobbiamo tutte sposarci per salvare il ranch."

      La V sulla sua fronte si inclinò verso l’alto a formare una linea dritta. Nick indietreggiò. "Senti, Saylor, sai cosa provo per te... Ma il matrimonio? Alla mia età?"

      Beh, almeno ricordava la loro conversazione. Era un buon inizio. Desiderava solo che ne parlassero fuori dalla portata d’orecchio delle sue due ex.

      "Senti, amore, sai che ti sposerò."

      Il mondo si fermò. Il tempo si fermò. Il cuore di Saylor si fermò.

      Non era esattamente una proposta perché non aveva fatto una domanda. Ma andava bene così. Anzi era ancora meglio. Per Nick il loro matrimonio era una cosa scontata, quindi non aveva bisogno di chiederlo.

      "Sai," continuò lui, "...un giorno."

      "Beh, il fatto è che dobbiamo tutte sposarci entro la fine dell’anno."

      A quel punto le sue sopracciglia si raggrinzirono, nel modo in cui facevano quando lui cercava di risolvere un semplice problema di matematica.

      "Mancano solo tre mesi," Saylor rispose per lui.

      Nick arricciò le labbra nel modo in cui faceva quando sbagliava la


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