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Nel Letto Dell'Alfa. Kate RudolphЧитать онлайн книгу.

Nel Letto Dell'Alfa - Kate Rudolph


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Nel letto dell`Alfa

      Nel letto dell’Alfa © Kate Rudolph 2015

      Cover design di Kate Rudolph.

      Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere utilizzata, riprodotta elettronicamente o stampata senza autorizzazione scritta, fatta eccezione per brevi citazioni inserite nelle recensioni.

      Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi ed eventi sono frutto dell’immaginazione dell’autrice o sono usati in modo fittizio e non devono essere considerati come reali. Qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti o a persone, in vita o defunte, è puramente casuale.

      Pubblicato da Kate Rudolph.

       www.katerudolph.net

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      Nel letto dell’Alfa

       Tutto si conclude...

      Mel ha promesso a se stessa di vendicarsi della strega che ha massacrato la sua famiglia, o di morire nel tentativo. Ladra di fama mondiale, ora è pronta a tenere fede alla sua promessa, ma le cose sono complicate. Quella strega, Ava, non ha preso di mira solo Mel, ma anche le uniche persone sul pianeta a cui lei tiene.

       Non è vero che la vendetta sia un piatto da servire freddo...

      Luke non avrebbe mai potuto prevedere su quale strada Mel l’avrebbe condotto. Ora farà qualsiasi cosa per salvare la vita di sua sorella e conquistare il cuore della sua ladra. Ava minaccia il suo branco, determinata a rubare un magico manufatto di immenso potere che lui non ha mai saputo di possedere.

       Innamorarsi non è mai stato così letale...

      In mezzo a tutto questo, Luke e Mel si sono trovati. Ma Mel non sa gestire le relazioni, e il branco di Luke non è entusiasta di avere una ladra come femmina alfa. Quando Mel e Luke sono insieme, il loro rapporto è esplosivo. È un fuoco che può purificare... oppure distruggere.

      Indice

      1. Capitolo Uno

      2. Capitolo Due

      3. Capitolo Tre

      4. Capitolo Quattro

      5. Capitolo Cinque

      6. Capitolo Sei

      7. Capitolo Sette

      8. Capitolo Otto

      9. Capitolo Nove

      10. Capitolo Dieci

      11. Capitolo Undici

      12. Capitolo Dodici

      13. Capitolo Tredici

       A proposito di Kate Rudolph

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      1

      Capitolo Uno

      Luke Torres avrebbe dovuto sentirsi a proprio agio nel suo territorio, ma in quel momento gli alberi forti, nudi e pronti per la prima nevicata invernale non facevano che renderlo nervoso. In agguato in quei boschi c’erano degli estranei. Nemici della peggior specie. Quei vigliacchi non avevano cercato di colpire lui. Al suo posto, avevano preso di mira sua sorella.

      E Luke non l’avrebbe tollerato.

      Era scesa da tempo l’oscurità e la mezzanotte si stava avvicinando. Luke sentiva sottopelle gli artigli pronti a erompere e ad entrare in azione. Presto avrebbe conosciuto il volto del suo nemico e avrebbe strappato la spina dorsale a chiunque si fosse messo contro di lui o avesse tentato di fare del male a qualcuno della sua gente.

      Maya Nunez e Sinclair camminavano al suo fianco, insieme ad una mezza dozzina di altri leoni mutaforma schierati nella loro forma animale. Di solito la foresta subito fuori da Eagle Creek, in Colorado, brulicava di vita a qualsiasi ora del giorno. Ma ora regnava il silenzio, e Luke udiva solo il respiro dei suoi compagni di branco. I predatori popolavano la notte e tutte le prede rimanevano nascoste.

      La radura si aprì davanti a loro, piccola, forse sei metri di diametro. Meno di una settimana prima, Luke aveva ritrovato lì sua sorella dopo che era stata rapita da un nemico misterioso. Molte cose erano cambiate da allora. Eppure non sapevano ancora nemmeno lontanamente come guarirla. La strega non era riuscita a neutralizzare la maledizione che stava uccidendo Cassie e non avevano più tutto il necessario per riprovarci.

      Il nemico non gli aveva detto di presentarsi da solo, così Luke non aveva fatto alcuno sforzo per nascondere i compagni, almeno non quelli che camminavano su due gambe. Anche se avrebbe potuto portare con sé un numero ancora maggiore di leoni, gli errori del passato gli avevano insegnato molto. Non avrebbe più lasciato senza difese la sua casa e sua sorella. Se non avesse commesso quell’errore la prima volta, la vita di Cassie non sarebbe stata in pericolo.

      Le vite di tutti loro, in realtà, molto probabilmente.

      L’aria davanti a Luke fremette momentaneamente e si fece più rarefatta, rivelando la presenza di un uomo alto che indossava un impermeabile nero, pantaloni scuri e stivali neri. Doveva aver scelto quell’abbigliamento per apparire minaccioso, ma così com’era sembrava solo ridicolo. Quello stregone era tutto pelle e ossa, l’impermeabile pendeva dalle sue spalle come se fosse appeso su una gruccia. Ma si percepiva molto potere a crepitare nell’aria e Luke sapeva che il pericolo rappresentato da quell’uomo non stava nella sua misera corporatura.

      Non vedendo presentarsi altre streghe, Luke si preoccupò. Beh, più di quanto si fosse già preoccupato fino a quel momento. Quante altre ce n’erano, protette dalla magia che le nascondeva come un mantello? Anche i suoi leoni erano abili a nascondersi, ma sfruttavano la conformazione del terreno a loro vantaggio. Usare la magia equivaleva a barare.

      Lo stregone diede un’occhiata a Luke, Maya e Sinclair e fece un sorrisetto. “Eri troppo spaventato per venire da solo, vero, grande Alfa?” Parlava come se da un momento all’altro dovesse mettersi ad arricciarsi i baffi o sparire dietro un mantello. Se la situazione non fosse stata così preoccupante, quel modo di fare sarebbe risultato comico.

      Luke non aveva tempo per l’umorismo, e per quanto riguardava i suoi nemici, quello in particolare era quasi insultante. “Sembra che tu sia in vantaggio su di me, visto che mi conosci. Tu chi sei?” Non aveva interesse a fare giochetti, non con una posta in gioco così alta.

      L’uomo si ricompose, raddrizzò la schiena guadagnando un paio di centimetri in altezza e parlò con un tono di voce più basso di mezza ottava. “C’è chi mi chiama...” iniziò chinando la testa e con un respiro sibilante, poi lanciò un’occhiata alla


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