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La Fuga Dalla Morte. Andrzej Stanislaw BudzinskiЧитать онлайн книгу.

La Fuga Dalla Morte - Andrzej Stanislaw Budzinski


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quando finiscono la vita sulla Terra, li aspetta un lungo direi lunghissimo viaggio verso il cielo e hanno bisogno di qualcuno che li accompagni e mostri loro la strada. Che li consoli, li accarezzi e dia loro coraggio. Perché le anime dopo la morte si sentono un po’ spaesate in una nuova situazione. Allora in questo momento entra in scena un angelo simpaticissimo, ma veramente simpaticissimo. L’angelo della morte. Tante persone hanno paura di Lui, perché non Lo conoscono. Sbagliano comportandosi così, sbagliano tanto perché non si deve avere paura di Lui. Lui ci vuole tanto bene. Quando la persona muore sulla Terra e improvvisamente si trova in una situazione nuova, si sente spaesata un po’ persa e da sola. Allora cosa fa l’Angelo della morte? Prima la saluta con un grande e cordiale sorriso. Si avvicina e la abbraccia forte forte forte, così come le piace. Prende l’anima sulle braccia. Canta la ninna nana. L’accarezza. Piano piano porta l’anima verso il cielo da Gesù. Quando arrivano al cielo la lascia, le apre la porta e la fa entrare dentro, dove l’anima trova la felicità eterna. Una cosa molto importante è che all’entrata del paradiso l’anima incontra tutte le persone care che sono morte prima di lei e si comincia una grande festa. Una festa che non finisce mai, direi una festone. Ecco la morte! Ci spaventa un po’, però alla fine è bella. Così mi sono rivolto alla bambina. Sai!? Tua nonna non è morta veramente, ma vive in un posto bellissimo e ti guarda con grande amore e puoi essere sicura che la incontrerai ancora. Devi avere un po’ di pazienza. Anche adesso puoi parlare con tua nonna. Lei ti sente e ti ascolta. Sicuramente a tua nonna non piacerebbe vederti trista. Sorprendente! Sapete che cosa è successo? Non mi aspettavo questo. Ho visto un grande sorriso sulla faccia della bambina. Si è alzata ed è corsa verso di me. Mi ha abbracciato fortissimo, mi ha dato un grande bacione sulla guancia e mi ha ringraziato. La sua tristezza è sparita. È stato uno dei più belli giorni della mia vita!

      Adesso vi dirò una cosa sorprendente. Sapete che dalla morte non si può scappare. Proprio impossibile. Dobbiamo morire. Io vi propongo morire prima di morire però per vivere pienamente già sulla Terra! Come è possibile? Morire vivo, quando sto bene e pieno della vita. Come vi sembra? Bella proposta! Ma sapete che scopo ha la nostra morte? La vita!

      Come vede la morte la Chiesa Cattolica? Ecco vi propongo leggere cosa ci dice Catechismo:

       « 1006 In faccia alla morte lenigma della condizione umana diventa sommo [10] . Per un verso la morte corporale è naturale, ma per la fede essa in realtà è salario del peccato (Rm 6,23) [11] . E per coloro che muoiono nella grazia di Cristo, è una partecipazione alla morte del Signore, per poter partecipare anche alla sua risurrezione [12] .

       1007 La morte è il termine della vita terrena. Le nostre vite sono misurate dal tempo, nel corso del quale noi cambiamo, invecchiamo e, come per tutti gli esseri viventi della Terra, la morte appare come la fine normale della vita. Questo aspetto della morte comporta un'urgenza per le nostre vite: infatti il far memoria della nostra mortalità serve anche a ricordarci che abbiamo soltanto un tempo limitato per realizzare la nostra esistenza. «Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza [...] prima che ritorni la polvere alla Terra, com'era prima, e lo spirito torni a Dio che lo ha dato » (Qo 12,1.7).

       1008 La morte è conseguenza del peccato. Interprete autentico delle affermazioni della Sacra Scrittura [13] e della Tradizione, il Magistero della Chiesa insegna che la morte è entrata nel mondo a causa del peccato dell’uomo [14] . Sebbene l'uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai disegni di Dio Creatore ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato [15] . La morte corporale, dalla quale l’uomo sarebbe stato esentato se non avesse peccato [16] , è pertanto l’ultimo nemico (1 Cor 15,26) dell'uomo a dover essere vinto.

       1009 La morte è trasformata da Cristo. Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha subìto la morte, propria della condizione umana. Ma, malgrado la sua angoscia di fronte ad essa [17] , egli la assunse in un atto di totale e libera sottomissione alla volontà del Padre suo. L'obbedienza di Gesù ha trasformato la maledizione della morte in benedizione [18] .

       Il senso della morte cristiana

       1010 Grazie a Cristo, la morte cristiana ha un significato positivo. Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno (Fil 1,21). Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui (2 Tm 2,11). Qui sta la novità essenziale della morte cristiana: mediante il Battesimo, il cristiano è già sacramentalmente morto con Cristo, per vivere di una vita nuova; e se noi moriamo nella grazia di Cristo, la morte fisica consuma questo « morire con Cristo e compie così la nostra incorporazione a lui nel suo atto redentore:

       Per me è meglio morire per (ϵἰς) Γϵσ ρισνο, ηϵ ϵσσϵρϵ ρϵ φινο αι ονφινι δελλα τϵρρα. Ιο ερο ολυι ηε μορ περ νοι; ιο ψογλιο ολυι ηε μορ περ νοι ρισυσιτ. Ιλ παρτο ιμμινεντε. Λασιατε ηε ιο ραγγιυνγα λα πυρα λυε; γιυντο λ, σαρ ψεραμεντε υν υομο [19] .

       1011 Nella morte, Dio chiama a sé l'uomo. Per questo il cristiano può provare nei riguardi della morte un desiderio simile a quello di san Paolo: il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo (Fil 1,23); e può trasformare la sua propria morte in un atto di obbedienza e di amore verso il Padre, sull'esempio di Cristo [20] : Ogni mio desiderio terreno è crocifisso; [.] un’acqua viva mormora dentro di me e interiormente mi dice: Vieni al Padre! [21] . Voglio vedere Dio, ma per vederlo bisogna morire [22] . Non muoio, entro nella vita [23] .

       1012 La visione cristiana della morte [24] è espressa in modo impareggiabile nella liturgia della Chiesa: Ai tuoi fedeli, Signore, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un'abitazione eterna nel cielo [25] .

       1013 La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell'uomo, è la fine del tempo della grazia e della misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita terrena secondo il disegno divino e per decidere il suo destino ultimo. Quando è finito l’unico corso della nostra vita terrena [26] , noi non ritorneremo più a vivere altre vite terrene. È stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta (Eb 9,27). Non c’è reincarnazione dopo la morte.

       1014 La Chiesa ci incoraggia a prepararci all’ora della nostra morte (Dalla morte improvvisa, liberaci, Signore »: antiche Litanie dei santi), a chiedere alla Madre di Dio di intercedere per noi nell’ora della nostra morte (Ave Maria) e ad affidarci a san Giuseppe, patrono della buona morte: In ogni azione, in ogni pensiero, dovresti comportarti come se tu dovessi morire oggi stesso; se avrai la coscienza retta, non avrai molta paura di morire. Sarebbe meglio star lontano dal peccato che fuggire la morte. Se oggi non sei preparato a morire, come lo sarai domani? [27]

       L audato si', mi' Signore,

       per sora nostra morte corporale,

       da la quale nullo homo vivente pò skappare.

       Guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali;

       beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,


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