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Night Light. Amy BlankenshipЧитать онлайн книгу.

Night Light - Amy Blankenship


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lato. Riconobbe che una apparteneva al prete, l’altra era di una donna. Abbassando la mano, premette l’orecchio sulla porta per ascoltare.

      Jewel camminava avanti e indietro cercando di restare concentrata, ma era difficile. La prima cosa che le era venuta in mente entrando nell’ufficio fu quando era stata attaccata dai vampiri e aveva visto un uomo nudo o un mutante... o qualunque cosa fosse. Aveva passato gli ultimi cinque minuti a rispondere alle domande del prete riguardo l’altra sera, ma in questo momento aveva problemi peggiori.

      â€œNon dovresti girare di nascosto di notte.” disse il prete. “È pericoloso. E se tuo padre o il tuo fidanzato ti scoprono?”

      Jewel andò dritta alla scrivania e praticamente sbatté il palmo su di essa. “No, sono loro che lo rendono pericoloso... costringendomi a sgattaiolare fuori dalla mia finestra, a sfuggire alle guardie armate che mi tengono prigioniera e a cercare di sgattaiolare di nuovo dentro senza essere scoperta.”

      â€œTuo padre sta solo cercando di proteggerti.” Lui cercò di calmarla, ma sapeva che quello che lei diceva era vero. Suo padre andava a confessarsi ogni settimana... per lavare via il sangue dalle sue mani e dalla sua coscienza.

      â€œNo, sta cercando di costringermi a sposare il suo socio in affari per ripagare un debito! Un debito con cui non ho niente a che fare. Non c’è una legge contro la schiavitù in questo paese?”

      â€œMa quando tu ed Anthony siete venuti all’incontro, hai detto di amarlo con tutto il cuore.” sottolineò il prete. “Non è una cosa su cui dovresti mentire. È un peccato agli occhi di Dio.”

      â€œSì beh, le due guardie del corpo in piedi dietro le nostre sedie... se le ricorda? Quello dietro di me teneva la canna della pistola affondata nella mia schiena. Non potrei mai amare un egoista barbaro oppressivo come Anthony. Ha promesso di uccidere me e mio padre, se non accetto il matrimonio. E poco fa, quando ho cercato di dire a mio padre che non volevo avere niente a che fare con Anthony, mi ha colpita così forte che ora so dove sono le stelle, perché le ho contate.”

      Sia Jewel che il prete rimasero sorpresi quando la porta dell’ufficio si spalancò così forte da sbattere contro il muro facendo cadere alcuni quadri e un crocifisso d’oro.

      Steven rimase sulla soglia a fissare i due. Tuttavia, il livido scuro sulla guancia di Jewel lo fece infuriare. “Dovete venire con me, tutti e due.”

      Le ginocchia di Jewel s’indebolirono nel vedere che l’uomo misterioso era ancora vivo. Da quando era fuggita da lui, aveva pensato così tante volte che fosse stato ucciso dai vampiri. Più volte se n’era addirittura dispiaciuta fino alle lacrime. Adesso che riusciva a respirare meglio, avrebbe voluto urlare.

      Perché ogni volta che veniva a confidarsi con il prete, c’era un’emergenza? Aveva meno paura di questo mutante che del proprio fidanzato armato di pistola, e finché non avesse sentito un allarme antincendio o visto un vampiro, non sarebbe andata da nessuna parte.

      â€œNon questa volta.” lo informò Jewel incrociando le braccia sul petto.

      â€œNon posso lasciare la chiesa incustodita.” Il vecchio iniziò ma Steven lo interruppe all’istante.

      Si avvicinò con cautela alla scrivania mentre parlava. “Hai fatto un patto col diavolo e hai deciso di dare la parrocchia in pasto ai vampiri? Sei tu che bruci i loro corpi nel vostro vano caldaia?” Quando il prete aprì la bocca ma non disse nulla, Steven continuò “O sono stati i peccatori a cui fai la predica ad aver commesso un omicidio di massa in cantina e scavato un tunnel per fuggire?”

      â€œOddio.” il vecchio lanciò a Steven uno sguardo truce. “Se lascio la chiesa, quanto tempo mi ci vorrà poi per tornare?”

      â€œDammi il tuo numero di cellulare. Ti chiamerò entro un paio d’ore. Non tornare finché non diamo il via libera.” Sospirò sapendo di aver vinto il duello quando il vecchio cominciò a frugare nei suoi cassetti per prendere ciò che riteneva abbastanza importante da portare con sé.

      Jewel cercò di restare perfettamente calma mentre si avviava verso la porta ancora aperta. Libertà... perché si era sempre ritrovata a fuggire da uomini pazzi?

      â€œNon costringermi ad inseguirti.” disse Steven a denti stretti girando la testa di scatto e fissando il suo sguardo in quello di lei. “Ho detto che lui può tornare a casa... non tu.”

      Le labbra di Jewel si aprirono mentre lei si bloccò a metà. Come osava darle un ordine? Strinse i denti rendendosi conto che gli avrebbe obbedito comunque. Alzò il mento in segno di sfida e giunse ad una conclusione. Nel momento in cui se ne sarebbe andata, avrebbe continuato a correre... via da tutti, compreso suo padre.

      â€œChe cos’hai intenzione di fare con lei?” chiese il prete indignato.

      â€œFarò quello che non puoi fare tu... tenerla al sicuro.” urlò Steven non volendo discutere oltre. Il livido sul volto di Jewel gli aveva letteralmente dato sui nervi e che fosse dannato se l’avesse riportata dall’uomo che glielo aveva procurato.

      â€œNon mi serve un altro protettore.” Jewel si voltò per andarsene, ma si fermò vedendo che due uomini dall’aspetto pericoloso bloccavano la porta.

      Dean aveva sentito l’angoscia di Steven fin dal piano di sotto e ora che stava guardando la ragazza che ne era la causa, poteva capirne il perché. Leggendo la sua anima, intravide un’immagine fugace dello sfuggente angelo della morte.

      â€œTi sbagli.” Si mosse così in fretta che neanche i due mutanti nella stanza se ne accorsero. “Tu hai bisogno di un protettore.”

      Jewel soffocò un urlo quando il palmo della mano dell’uomo premette sulla sua guancia e gli occhi di lui divennero color mercurio. La mano fredda che per così tanto tempo si era stretta attorno al suo cuore con dita ghiacciate, si sciolse. Improvvisamente, ricordò sentimenti di cui aveva dimenticato l’esistenza... il calore, la sicurezza... l’amore.

      Il prete si appoggiò alla scrivania quando un’ombra di ali spuntò dalla schiena dell’uomo, guizzò luminosamente, poi svanì.

      â€œAspetterò al piano di sotto.” dichiarò Dean mentre il vento si precipitò a riempire il vuoto che lui aveva lasciato.

      Steven non capì perché Dean avesse scelto quel momento per rivelare il proprio potere, ma era contento che il caduto l’avesse fatto. La guancia di Jewel guarì e il prete sembrava aver appena visto la luce.

      â€œDobbiamo andare... adesso.” disse Nick sulla porta.

      Steven afferrò la mano di Jewel e si avviò verso la porta, contento che lo shock avesse interrotto la sua lotta, per il momento.

      â€œAspetta.” disse il prete, facendo fermare Steven e Nick per guardarlo. “Quello era...?” balbettò, indicando il punto in cui si trovava Dean poco prima.

      Steven sorrise genuinamente all’emozione negli occhi del vecchio prete. “Sì...lo era.”

      Il prete sorrise quando Steven e Nick lasciarono la stanza con Jewel al seguito. Annuì e cominciò a raccogliere il necessario. Nella sua mente, Dio stava preparando la terra per il Suo ritorno.

      Steven e Nick uscirono dalla chiesa, ma Steven fermò Jewel per dare un’occhiata verso la finestra dell’ufficio. Tirò un sospiro di sollievo quando vide la luce dell’ufficio spegnersi.

      â€œSembra che il vecchio stia seguendo il tuo consiglio.” disse Nick.

      Steven scosse la testa. “Più che altro ha visto Dean per ciò che era e sta vivendo una sorta di esperienza mistica. Mi ha dato il suo numero di


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