Il Cuore Del Tempo. Amy BlankenshipЧитать онлайн книгу.
rimasta.
La malvagità di Hyakuhei fu destabilizzata all’istante. Tutti percepirono un cambiamento quando il cristallo iniziò a lampeggiare di una luce bianca accecante, e i demoni-ombra che tenevano Toya e Kyou si disintegrarono nel nulla.
Kyoko vide l’angelo delle tenebre andare in confusione, il suo viso perfetto era stravolto dal dolore.
Proprio mentre iniziava a scivolare, Kyoko allungò le mani e afferrò il cristallo, estraendolo dalla carne di Hyakuhei. Sapeva cosa doveva fare, perché sentiva già la propria mente che perdeva la lotta con i ricordi che non voleva dimenticare. Lacrime lucenti lasciarono una scia lungo le sue guance già bagnate.
Aveva rinunciato ai propri ricordi per salvare tutti. Prima che fosse troppo tardi, poggiò il Cuore di Cristallo Protettore sul proprio petto... all’altezza del cuore.
Si voltò e vide Toya e Kyou che correvano verso di lei, e sussurrò: «Ricordatevi di me, vi prego... ritrovatemi.».
L’ultima cosa che Kyoko notò mentre la vista iniziava a sbiadire furono i due guardiani che gridavano il suo nome correndo, uno con gli occhi color oro e l’altro con gli occhi color argento fuso... poi vide tutto buio.
Kyou sentì la forza vitale di Kyoko che svaniva e pensò che stesse morendo. Saltò insieme a Toya, nel disperato tentativo di raggiungerla, ma la visuale cambiò, come se gli fosse finita dell’acqua davanti agli occhi. Onde increspate irradiavano da Kyoko e lei svanì. Poi Hyakuhei gridò di rabbia, e svanì anche lui.
La mente di Kyou andò in tilt quando il grido di suo fratello s’interruppe di colpo, come se il suono fosse stato letteralmente spezzato, e capì che anche Toya era sparito. Kyou atterrò con grazia nel punto in cui solo un secondo prima c’era il suo bersaglio. Si guardò attorno furioso. Erano spariti tutti.
Kyou sentiva l’adrenalina scorrergli nelle vene e mescolarsi con il suo nobile sangue di guardiano. Aveva visto e sentito tutto. Adesso possedeva i ricordi di Kyoko. Lei aveva dato tutta se stessa per salvarli e lui aveva ascoltato il suo ultimo desiderio. Probabilmente lei non si rendeva neanche conto di quello che aveva fatto... li aveva portati tutti con sé, lasciandolo da solo.
L’incantesimo di cui si era circondato per evitare che il cristallo sacro gli fosse usato contro gli aveva impedito di seguire gli altri, ovunque fossero finiti. Sussurrando poche parole, lei gli aveva portato via tutto.
Il corpo di Kyou era imponente e fiero. I suoi capelli argentei, lunghi fino alle ginocchia, gli svolazzavano tutt’intorno e la sua camicia di seta bianca si muoveva con la brezza, come se si trovasse nel bel mezzo di una tempesta invisibile, la stessa tempesta che infuriava nel suo cuore tormentato.
Aveva l’aspetto di un angelo, regale, potente e perfetto, mentre guardava il campo di battaglia deserto. Si toccò una guancia, catturando una solitaria lacrima rosso cremisi che neanche lui aveva il potere di fermare.
La visione di Kyou fluttuava, mentre le piume dorate delle sue ali appena spuntate volteggiavano davanti a lui, circondandolo con un bagliore dorato e rivelando la sua vera identità, per la prima volta nella sua esistenza millenaria.
L’unica ferita lasciata dalla battaglia era lo squarcio apparso nel suo cuore... un cuore che nessuno aveva mai pensato che possedesse. Posò lo sguardo sulla statua vergine che si trovava a pochi passi da lui, e sussurrò: «Kyoko, non ti abbandonerò. La distanza di oltre mille anni non basterà ad impedirmi di ritrovarti di nuovo.».
Capitolo 2 “Il rovescio della medaglia”
Dall’altro lato del Cuore del Tempo, due anni dopo... e più di mille anni nel futuro.
La lettera era indirizzata al santuario Hogo. Il l nonno, mentre tornava al tavolo dove stava sorseggiando il suo tè, guardò l’elegante busta che gli era stata appena consegnata. Prima che bussassero alla porta, si stava godendo la pace e la tranquillità di quella casa solitamente caotica.
Erano usciti tutti. Tama era andato in sala giochi con gli amici e Kyoko era andata in biblioteca a studiare, mentre sua figlia era uscita per fare la spesa.
Prendendo un tagliacarte, fece scorrere delicatamente la lama affilata nella busta bordata d’oro. Tirò fuori una lettera autenticata scritta su carta di buona qualità, e iniziò a leggere. Più andava avanti, più spalancava gli occhi. Era una borsa di studio... una borsa di studio per una scuola molto costosa che si trovava dall’altro lato della città, in periferia.
«K.L. University.» disse, sbalordito per la prima volta in tutta la sua vita. Da come c’era scritto era tutto spesato, anche il dormitorio, e c’erano le iniziali del fondatore dell’istituto, K.L.
Il nonno aveva un sorriso smagliante, Kyoko sarebbe stata più che felice. Era preoccupata che nessun istituto l’avrebbe ammessa per le troppe assenze fatte a scuola, e adesso, invece, ne avrebbe frequentato uno che superava tutti gli altri della zona.
Il nonno si accigliò pensieroso... era quasi impossibile essere ammessi in quella scuola, non conosceva nessuno che ci fosse riuscito. Si vociferava anche che fosse frequentata da pochissimi studenti a causa dei rigidi requisiti di ammissione. Come aveva fatto Kyoko ad essere ammessa in un posto del genere senza neanche fare domanda?
La sua mente ripercorse gli ultimi due anni. Kyoko ci aveva messo un po’ a riprendersi dopo essere uscita dal santuario così disorientata. Erano tutti confusi per quel suo ritorno improvviso, lei non ricordava granché da quando se n’era andata.
La famiglia Hogo sapeva dove andava perché entrava e usciva dal portale parecchie volte... ed era l’unica ad avere un’improvvisa amnesia al riguardo.
Non si ricordava nemmeno di Toya. Ma per il nonno non era un problema, anzi, era un bene che avesse dimenticato quel guardiano che viaggiava nel tempo. Era meglio che dimenticasse cosa c’era dall’altro lato del portale e il pericolo che esso rappresentava.
I suoi occhi si rattristarono per un attimo. La famiglia sapeva quasi tutto quello che succedeva perché Kyoko viaggiava continuamente tra i mondi e, quando tornava a casa, raccontava ogni cosa. Lui sapeva che sua nipote aveva tenuto nascosto molte cose. Segreti che non avrebbero mai saputo perché lei stessa li aveva dimenticati.
Anche se suo fratello minore Tama le aveva detto tutto quello che sapeva per farle tornare la memoria, Kyoko non aveva ricordato nulla. Ricordava soltanto di essere stata da sola nell’altro mondo, un mondo pieno di mostri.
Il nonno serrò le labbra mentre pensava. Sapeva che era andato tutto bene perché Kyoko ricordava qualcosa a proposito del Cuore di Cristallo Protettore che era tornato dentro di lei, e che era tutto finito. Dopo un paio di settimane si era buttata a capofitto nello studio, ottenendo ottimi voti, e adesso stava per essere ripagata. Il nonno sentì la porta d’ingresso che si apriva e sorrise.
Baciò la lettera come se fosse un amuleto portafortuna, poi vide Kyoko che entrava in cucina... sarebbe impazzita di gioia.
Tre settimane dopo…
Un paio di occhi dorati osservavano la ragazza dal passato mentre arrivava a scuola. Finalmente l’aveva trovata e, in qualche modo, avrebbe riaggiustato le cose. Sentì le proprie difese umane abbassarsi per un attimo e i suoi occhi s’infiammarono al ricordo di ciò che era successo quel fatidico giorno, in mezzo al campo di battaglia.
I raggi del sole mattutino che filtravano dalla finestra proiettavano una strana ombra a forma di ali dietro di lui. Si guardò una mano mentre gli artigli tornavano a nascondersi sotto le sue sembianze umane.
Volgendo lo sguardo verso la Sacerdotessa, placò i propri poteri. Era giunta l’ora ormai, e, insieme alla purezza di Kyoko, sentiva anche il male che si stava risvegliando. Presto la battaglia incompiuta sarebbe cominciata. Ma stavolta lui non avrebbe commesso lo stesso errore.
Kyoko fissò l’enorme edificio. Le sembrava un grande castello di un passato sconosciuto. Sorrise tra sé, non riuscendo a trattenersi. Era ancora troppo felice per la borsa di studio, e per il fatto che avrebbe vissuto lì.
Poi guardò Tama. Le era stato di grande aiuto