Maschere Il Re Dei Fae. Brenda TrimЧитать онлайн книгу.
più malleabili e di più agevole manipolazione. Tale incantesimo aveva attutito le loro emozioni e li aveva resi suscettibili ad influenze esterne.
Ryker si ritrovò a riflettere sul proprio bisogno di frequentare l’Accademia, ed allo stesso tempo si ricordò di fare attenzione a quando si sarebbe arrabbiato. Ultimamente aveva influenzato gli altri quando le proprie emozioni erano state difficili da controllare. Proprio il giorno precedente si era incazzato quando qualcuno aveva cercato di derubare la madre della propria borsetta. Aveva scoperto quella pepita quando stava parlando con Babel circa il sistemare il marciume attorno ad una finestra della panetteria.
Stava guardando Galina quando aveva notato che un Centauro le aveva sottratto la borsetta ed era scappato. Ryker aveva urlato al tizio di fermarsi, era molto arrabbiato. Stava già rincorrendo il colpevole quando fu sorpreso dal vedere il Centauro fermarsi in modo talmente improvviso da far sì che le sue zampe quasi gli finirono sulla testa.
Shineah gli aveva detto che si trattava dell’identità di Re che cresceva e s’espandeva. Gli aveva quindi dato un talismano più potente per mascherarne l’aura. Non si era reso conto di che cosa stesse accadendo prima di quel momento. Aveva dato per scontato che fosse lo sfogo della propria frustrazione causata dal dover nascondere chi era. Una volta ricevuto l’amuleto non era stato il proprio petto a ribollire, bensì la parte più in basso.
La distesa di prato a loro famigliare si estese davanti ai ragazzi nel momento in cui terminò il sentiero. Ryker s’irrigidì ed a Maurelle vennero i brividi nell’istante in cui attraversarono la barriera dell’Accademia.
“Che cazzo è stato?” sbottò Brokk.
Ryker scosse il capo e si guardò intorno quando notò che gli studenti dietro di loro avevano avuto una reazione simile. “Non ne ho idea, ma non è stato bello”.
Maurelle gli lasciò andare la mano e si sfregò le braccia. “Pensavo che questo posto sarebbe stato migliore da quando hai ucciso la Gullvieg” sussurrò la ragazza.
“Non saremo al sicuro fino a quando sarò in grado di riprendermi in trono ed eliminare i responsabili della morte dei miei genitori” rispose Ryker a bassa voce, in modo che lo potessero udire solamente Maurelle e Brokk.
Il gruppo si fece silenzioso quando gli studenti li oltrepassarono e si diressero verso l’edificio principale per l’assemblea di benvenuto. A Ryker s’attorcigliò lo stomaco quando aprì la porta per Maurelle. Riverberavano le conversazioni che venivano intrattenute all’ingresso, il che faceva sembrare che il numero dei presenti fosse dieci volte tanto.
Quando entrarono in mensa Ryker notò il nuovo Preside. L’uomo era in piedi a braccia incrociate sul petto muscoloso. Ryker aveva supposto che Gaius sarebbe stato avanti con l’età come l’era la Gullvieg. I Fae vivevano per centinaia di anni e non dimostravano la loro vera età se non quando raggiungevano l’ultimo paio di secoli.
Il nuovo Preside non aveva nemmeno un capello bianco, era biondo e dagli occhi azzurro chiaro. Era chiaro che l’intero corpo studentesco si aspettava un Preside anziano. Tutti osservavano il modo in cui gli si contraevano i bicipiti quando si muoveva.
“Sedetevi” tuonò Gaius nell’osservare gli occupanti della stanza.
Tutti s’affrettarono ad obbedire all’ordine. Ryker ed il suo gruppo si accomodarono insieme a Daine al loro solito tavolo. Gli schermi a cui ordinavano il cibo s’illuminarono e mostrarono Gaius che li salutò prima di cominciare a parlare.
“Bentornati, studenti e staff” esordì Gaius. Sul viso del maschio troneggiava costantemente un’espressione torva, o forse era incazzato. Non c’era leggerezza sulla sua faccia. “Come forse vi hanno detto i vostri genitori durante le vacanze, il Consiglio è entrato in azione per assicurare la vostra sicurezza all’Accademia”.
“Si certo” mormorò Brokk sotto voce. Ryker gli diede un buffetto sul braccio e scosse il capo.
Ryker ignorò l’occhiataccia che gli rivolse l’amico, e si concentrò sul Preside. “Implementeremo la sicurezza che controlla la scuola. Non permetterò che un altro Fae venga assassinato al campus”.
Gaius osservò i presenti ed inarcò un angolo della bocca in una smorfia. Ryker desiderò affondare nella sedia. Sembrava che il Preside sapesse della responsabilità di Ryker nell’omicidio della Gullvieg, ma era assurdo. Se avessero scoperto ciò che aveva fatto non sarebbe sopravvissuto.
“Gli studenti del primo anno arriveranno domani dopo il reclutamento. Mi aspetto che siate al vostro meglio e che li accogliate nella nostra istituzione” con ciò Gaius si accomodò ed iniziò ad ordinarsi il pranzo.
“Deduco abbia finito” scherzò Daine. “È bello rivedervi. Come sono andate le vacanze?”
Ryker ordinò l’agnello con le verdure intanto che Brokk e Sol chiacchierarono con Daine. Maurelle rimase in silenzio, ed il ragazzo capì il perché. La Fae era stata immersa nel proprio dolore per settimane insieme alla propria famiglia.
Quando gli venne portato l’ordine, Ryker vide la famigliare aura verde che circondava il cibo, e gli venne voglia di ringhiare. Aveva sperato che uccidendo la Gullvieg sarebbe stato eliminato tale aspetto dell’Accademia, ma persisteva come la muffa sugli edifici. Poteva solamente pregare che sarebbe stato più semplice da estirpare quando sarebbe giunto il momento.
Mangiarono insieme, ma i ragazzi dovettero applicare molto sforzo per plasmare le proprie espressioni durante il corso del pasto. Quando la fronte di Maurelle restò corrugata per troppo a lungo, Ryker quasi rimpianse il fatto che il collegamento che intratteneva con la ragazza e gli amici impedisse loro di subire l’influenza della pozione.
Con la coda dell’occhio notò che Gaius stava guardando verso il suo gruppo. I propri nervi gli mandavano segnali d’allarme, quindi si agitò sulla sedia. Doveva acquisire informazioni su quel maschio, in modo da comprendere con chi avesse a che fare. La conoscenza era la sua migliore amica al momento, ma si faceva desiderare.
Ritornò alla conversazione, e decise che quella sera sarebbe sgattaiolato via ed avrebbe chiesto a sua zia o alla Peridun. Prima si sarebbe informato sul conto di Gaius, meglio sarebbe stato.
CAPITOLO TRE
“Non riesco a credere che sia la stessa Accademia” osservò Maurelle quando si guardò attorno nella classe della lega dell’aria dove aveva trascorso così tanto tempo durante l’anno precedente.
Erano state rimosse le finestre e le altre ostruzioni. L’anno prima, quando erano arrivati all’Accademia, le finestre delle classi della lega dell’aria erano state oscurate da pannelli di legno che bloccavano non solo la luce del sole ma anche l’aria. Ora invece l’aria circolava liberalmente nell’edificio. L’elemento dava energia a Maurelle, la quale percepiva le proprie abilità aeree potenziarsi in un modo che non aveva mai provato durante l’anno trascorso in Accademia.
Sembrava che il cambiamento avesse avuto effetto su tutti gli studenti, poiché il vento aumentò d’intensità facendo volare i fogli dappertutto. La Professoressa interruppe le folate con una mano, prima che la situazione degenerasse.
Una delle molte cose che nell’anno precedente le avevano dato fastidio era stato il non comprendere come avessero potuto insegnare agli studenti come controllare i loro elementi quando durante le lezioni tali elementi venivano soppressi. La percezione della differenza le faceva sperare che il nuovo Preside, Gaius, fosse diverso.
Indubbiamente stava ancora contaminando il cibo tramite una pozione che rendeva malleabili gli studenti ad influenze esterne, ma forse non ne era al corrente. Maurelle si ritrovò ad emettere una risatina nasale. Se la pensava così allora forse non era immune all’influenza come le aveva detto la Peridun.
Era impensabile che un Preside sarebbe salito in carica all’oscuro di tutti i sotterfugi che avevano luogo all’Accademia. Inoltre il Consiglio non avrebbe mai rimpiazzato la Gullvieg se non con qualcuno di altrettanto leale. Avevano bisogno di poter manipolare gli alunni, oppure avrebbero perso il controllo che esercitavano sui Fae, trovandosi ad affrontare un’incontrollabile rivolta.
Dani