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Raji: Libro Due. Charley BrindleyЧитать онлайн книгу.

Raji: Libro Due - Charley Brindley


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qua e di la, facendolo andare in cerchio. Danzammo intorno al libro gigante che si muoveva da un lato all'altro. Arrivammo nella nostra stanza ridacchiando, e dopo aver portato il dizionario al sicuro all'interno, cademmo sui nostri letti, quasi isteriche dalle risate.

      Liz si sedette, asciugandosi gli occhi. "Sai come si usa questo coso?".

      Mi tamponai la manica sulle guance e scossi la testa.

      "Ok, 'glutei' inizia con la 'g', giusto?"

      "Sì", dissi.

      "Vedi queste piccole linguette sul bordo delle pagine?"

      Inclinai la testa. "A, B, C..."

      "Sì, quindi la si apre alla lettera 'g'. La lettera successiva della parola è 'l', che è circa al centro dell'alfabeto. Scorri le pagine della 'l', quasi fino alla 'h'...".

      "Oh, sì! Ho capito come funziona questo dizionario". Feci scorrere il dito lungo la fila di caratteri minuscoli, poi capovolsi una pagina. "gl..." Più giù e su fino alla cima della colonna successiva. "'Gluteo'. Fantastico! 'Un grosso muscolo nelle natiche'. È proprio come mi hai detto tu, Liz. E ora cercherò il significato di 'natiche'". Sfogliai le pagine della sezione "n" e cominciai a cercare la parola.

      Liz sospirò. "E ora, torniamo al mio latino".

      "Sì, e se hai bisogno di una parola, basta che me la chiedi, e la trovo, tout de suite".

      Rise e si raggomitolò con il suo libro di latino.

      * * * * *

      "Elizabeth", dissi sottovoce. Le scossi la spalla. "Liz, svegliati".

      "Che c'è?" Si sedette. "Foglietti rosa!"

      "No, siamo in camera nostra, vedi?"

      "Oh, già. Che ore sono?" Guardò la sua sveglia. "Sono le sei del mattino! Perché mi svegli alle 6 del mattino?" Quando fece oscillare i piedi sul lato del letto, il libro in latino cadde a terra. Si allungò per raccoglierlo e si accorse che era ancora completamente vestita. "Quando mi sono addormentata?".

      "Verso le 2. Dobbiamo restituire il grande dizionario prima che altre persone entrino nell’edificio".

      "Oh, mio Dio. Me ne ero completamente dimenticata". Saltò su e afferrò il bordo del piedistallo del libro. "Vieni."

      Facemmo scorrere il dizionario fuori dalla porta e corremmo lungo il corridoio. Ma questa volta il piedistallo non era così divertente. Quando arrivammo alla porta della biblioteca, Liz sussurrò: "Oh, piffero!"

      "Cosa?"

      "La mia limetta per le unghie".

      Corse verso la nostra stanza. Tornò in fretta e scassinò la serratura con le dita tremanti. Quando la porta si aprì, infilammo il dizionario all'interno e la richiudemmo. Ci affrettammo lungo il corridoio, oltre la scrivania di Pepper, ma prima che arrivassimo nella nostra stanza, qualcuno ci fermò.

      "Buongiorno, signorine".

      Ci voltammo e vedemmo Octavia Pompeii dirigersi verso di noi, con uno sguardo curioso sul viso.

      "È bello vedervi sveglie presto e pronte per un nuovo giorno".

      Liz guardò il suo vestito stropicciato e cercò di lisciarlo con la mano.

      "È bello vedere anche lei, dottoressa Pompeii". Raddrizzai il mio sari.

      "Elizabeth", disse la dottoressa Pompeii. "Se non le dispiace, vorrei scambiare due parole con Rajiani".

      La fissammo, senza muoverci.

      "Nel mio ufficio". La dottoressa Pompeii si mosse verso una porta chiusa, vicino alla scrivania di Pepper.

      Liz deglutì e mi guardò. "Sì, signora", disse, poi si affrettò ad andarsene.

      "Siediti, Rajiani", disse la dottoressa Pompeii dopo essere entrate nel suo ufficio.

      Si sedette dietro la sua scrivania. Io mi sedetti sulla sedia degli ospiti in legno duro.

      "Ho sentito la porta della biblioteca chiudersi quando sono entrata nell'edificio poco fa?"

      Esitai, poi annuii. La dottoressa Pompeii inclinò la testa e sollevò una spalla. Allungai la mano per prendere un foglietto rosa vuoto dalla pila sulla scrivania e glielo passai.

      "Dottoressa Pompeii, la prego di non dare demeriti a Liz. Li prenderò volentieri tutti io per lei, e anche per me, e farò questo KP per un mese o più".

      La dottoressa Pompeii prese il foglio rosa e lo lisciò sulla scrivania. "Hai fatto qualcosa di così terribile, allora?"

      "Ieri sera ho chiesto talmente tante volte alla povera Liz di dirmi il significato delle parole, che non riusciva nemmeno a imparare il latino. Dopo un po' di tempo, e un'altra domanda, lei ha sbattuto il libro ed è andata a leggerlo da sola in corridoio. Poi le ho detto quanto mi dispiaceva e che da quel momento in poi me ne sarei stata zitta. Poi mi ha detto: ‘Sai cos'è un dizionario?’ Le ho detto di no. Lei ha detto: 'Andiamo', e siamo andate in biblioteca e abbiamo rubato quel grosso dizionario su ruote per tutta la notte. E proprio ora, prima del vostro arrivo, lo abbiamo restituito e chiuso la porta forse un po' troppo forte". Mi guardai le mani serrate.

      "Quella porta era chiusa a chiave. Come hai fatto adentrare?".

      "Noi... ehm... voglio dire..." il Codice d'Onore. "Io ho scassinato la serratura."

      "Davvero?"

      "Sì."

      L'angolo della bocca della dottoressa Pompeii si mosse, cercando di non arricciarsi. "Ed Elizabeth non c'entra niente?"

      "No. Lei mi ha detto: 'Non scassinare la serratura, perché questo non viene perdonato'. Ma io l'ho costretta ad aiutarmi e lei mi ha detto: 'Raji, non farlo più'."

      "Mmm."

      La dottoressa Pompeii prese un foglio di carta dattilografata e lo avvicinò al viso, come se cercasse piccoli errori di ortografia o di grammatica. Dopo un attimo, posò il foglio.

      "Hai imparato qualcosa dal dizionario?".

      "Oh, sì. Ho trovato il significato esatto di 'glutei', 'natiche', 'bicipiti'... " Poi citai la definizione di ciascuno di essi, più alcuni altri.

      "Santo cielo. Quando sei andata a dormire?"

      "Questa notte non ho ancora dormito".

      La dottoressa Pompeii scosse la testa. "Va bene, è meglio che ti prepari per la colazione."

      Guardai il foglio rosa. La dottoressa Pompeii lo raccolse e lo rimise con cura insieme agli altri vuoti.

      "Stasera, quando la signorina Caster chiuderà la biblioteca alle 20, andate da lei, e lei vi darà le istruzioni per permettervi di portare il dizionario in camera vostra...".

      Saltai in piedi. "Oh, grazie, dottoressa Pompeii".

      "Ma assicurati che venga restituito prima della lezione del mattino seguente".

      "Mi assicurerò di farlo."

      "Vai, ora."

      Feci per aprire la porta.

      "Oh, Raji."

      "Sì, dottoressa Pompeii?"

      "Non stare sveglia tutta la notte, stanotte."

      Sorrisi e mi affrettai ad uscire dalla stanza.

      * * * * *

      Liz si girò quando entrai nella nostra stanza.

      "Che cosa è successo?"

      Sorrisi. "Ho diritto all'uso gratuito del dizionario gigante tutte le sere!"

      Mi afferrò le mani. "Come hai fatto?"

      Le raccontai della mia conversazione con la signorina Pompeii.

      "Niente foglio rosa?"

      "No."

      "Ha chiesto di me?"

      Annuii.


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