Il Possesso Di Un Guardiano. Amy BlankenshipЧитать онлайн книгу.
racchiudevano.
I suoi occhi tornarono d'oro puro mentre guardava gli altri. Shinbe aveva la bocca aperta per lo stupore e Suki gli occhi stretti come fessure, ma Kamui sembrava averla presa peggio di tutti. Gli occhi del ragazzo erano nascosti dietro i capelli viola e lui fissava a terra, ma Toya poteva vedere le sue mani serrate a pugno.
Toya fece un passo verso di lui, ma Kamui si tirò indietro. "Non toccarmi!" La voce di Kamui era cambiata e il suono che ne uscì era estremamente sgradevole.
"Kamui?" Toya strinse i denti sperando di riuscire a trattenere la furia del fratello più giovane. Il ragazzo era il più innocente di tutti, ma solo perché aveva scelto di dimenticare la verità sul proprio passato.
"Non addormentarti Kyoko." sussurrò Kamui per avvertirla, comprendendo il pericolo in cui si sarebbe trovata se Hyakuhei e il demone del sogno fossero riusciti a raggiungerla.
Le pozzanghere lasciate dalla pioggia sembrarono luccicare con sfumature liquide maculate tutt'intorno a Kamui. "Hyakuhei la vuole ... Kyou la vuole ... perché sono così convinti di essere i soli, tra noi, a meritarsela?" La voce di Kamui tremò mentre i suoi capelli selvaggi ondeggiarono a un vento invisibile, che sembrava soffiare solo intorno a lui.
All'improvviso l'ombra di Kamui prese una forma diversa, costringendo gli altri a indietreggiare per la paura.
Con un'esplosione di energia che fece increspare l'aria e l'acqua intorno a lui, Kamui urlò: "Non possono portarmela via!" Una pioggia di scintille cadde dalle sue potenti ali, che gli apparvero d’improvvise dietro la schiena.
Infine, alzando gli occhi pieni di lacrime, Kamui lanciò una torva occhiata al gruppo, mentre le punte delle sue ali assumevano una minacciosa sfumatura scura. Scosse la testa, e la sua voce divenne pericolosamente seducente. "Padri o fratelli che siano, non conta. Non possono averla!"
I guardiani si schermarono gli occhi dal lampo di luce che scaturì da lui all’improvviso. Quando abbassarono le braccia ... Kamui era scomparso.
"Perché ho la sensazione che non sia andato a cercare Kyoko?" mormorò Shinbe , chiedendosi quale fosse la vera natura della strana oscurità che era apparsa sulla punta delle ali di Kamui. Non era un buon segno.
Le parole pronunciate da Kamui, "padri e fratelli", gelarono l'anima di Toya e confermarono le sue paure. "Perché è andato a cercare Hyakuhei!"
Le spalle di Shinbe crollarono, per il senso di sconfitta. “Andrò a cercare Kamui, tu vai a cercare Kyoko. In questo momento, Kamui ha bisogno di qualcuno che lo faccia ragionare e io sono la persona più adatta."
Suki rimase a fissare i guardiani che si levavano in volo, dimentichi della sua presenza. Poi scorse Kaen ancora accanto a lei. "Credo che dovremmo tornare alla capanna e aspettare che tornino." Scrollò le spalle sapendo che avrebbe solo rallentato Shinbe, se avesse provato a seguirlo.
Fece per avviarsi, ma notò che Kaen non si era mosso. Tornò verso di lui e, quando lo ebbe raggiunto, la sua bocca si spalancò per lo stupore.
Kaen aveva le lacrime agli occhi, mentre fissava il cielo nella direzione in cui erano scomparsi Kamui e Shinbe.
*****
Hyakuhei entrò nelle stanze più interne della sua caverna. Era il nascondiglio perfetto ... un castello nascosto nelle profondità della terra, mentre tutti lo cercavano al di sopra. Le sue ali nere traslucide tremarono per la fatica del volo, poi scomparvero, come se non fossero mai esistite.
Ammirò la maestosa bellezza della grotta ... dove avrebbe tenuto Kyoko prigioniera. Era proprio sotto i loro nasi e quegli stupidi guardiani lo ignoravano completamente. Hyakuhei si sedette sul tappeto di pelliccia nera che aveva steso vicino al fuoco, e riformulò il suo piano nella mente.
Kyou aveva rovinato il suo progetto di catturare la sacerdotessa mentre era sola nei giardini del Cuore del Tempo…e aveva dovuto cambiare tutto. Ora che lei si trovava con il più pericoloso dei suoi guardiani sarebbe stato più difficile raggiungerla, ma non impossibile. I suoi occhi si oscurarono mentre rifletteva. Sarebbe avvenuto tutto proprio come nell’incubo che le aveva inviato.
Poteva percepire il potere del demone del sogno che si teneva dentro, anche quando gli altri demoni erano in silenzio. Era lì, in agguato, in attesa che si addormentasse. Hyakuhei chiuse gli occhi ricordando i demoni degli incubi che aveva sconfitto in passato. Era riuscito a utilizzare il loro stesso potere per torturare le sue vittime con le loro peggiori paure ... ma ora quel potere era mille volte più forte.
Ora che era in grado di torturare la sacerdotessa con questo potere, la sua debolezza era diventata un'arma.
Hyakuhei afferrò con ira lo specchio delle anime. Vedendovi riflesso solo se stesso, gli chiese furioso dove si fosse nascosta la sacerdotessa. Lo specchio gli mostrò l'immagine di rami contorti e un cielo in tempesta. Perché Kyou avrebbe portato la sacerdotessa in un luogo di eterna desolazione? Sapeva che lo specchio poteva dire solo la verità ma allo stesso tempo ... Hyakuhei sentiva che stava mentendo.
Chiamò con la mente i suoi demoni schiavi perché obbedissero ai suoi ordini ... e li inviò alla ricerca di quel luogo desolato, senza preoccuparsi della fine che avrebbero fatto. Sapeva che la fortezza di Kyou si trovava da qualche parte nelle terre settentrionali. Il castello era scomparso alla sua vista durante la guerra tra lui e suo fratello Tadamichi. I demoni che aveva mandato in quella zona avrebbero devastato i villaggi e attirato fuori il signore dei guardiani.
Avrebbe fatto in modo che fosse Kyou a condurlo inconsapevolmente dalla sacerdotessa che stava proteggendo. Mentre scrutava nel vetro malvagio, l’immagine cambiò ... ma non per sua volontà. Gli occhi di Hyakuhei si indurirono, quando una visione di polvere multicolore coprì lo specchio in segno di avvertimento.
"Allora ... Kamui, cosa intendi farmi?" chiese all’immagine del giovane guardiano che era apparsa nello specchio. Gli occhi del ragazzo si voltarono a guardarlo, come se lo avesse sentito. "Mi stai cercando? Stai attento a ciò che fai ... figliolo." Lo ammonì, con voce cupa.
"Non sei più mio padre ... Sei tu che devi stare attento!" sibilò Kamui in risposta.
"Allora ... ti sei arreso ai ricordi?" Hyakuhei si avvicinò lo specchio al viso, mentre gli angoli delle sue labbra si sollevavano in un pericoloso accenno di sorriso. “Kamui ... se davvero vuoi proteggere la tua sacerdotessa, allora dovresti unirti a me. Prendi il posto che ti spetta sul mio trono e insieme la terremo lontana dagli altri guardiani…”
Kamui si fermò a mezz'aria sapendo esattamente cosa intendeva quel mostro. “Io non sono come te o come i tuoi demoni! Un giorno i demoni su cui governi ti faranno precipitare dal tuo trono. Sai di mentire. Stai perdendo la tua battaglia!”
L'eco delle risate del demone del sogno rimbombò nelle orecchie di entrambi. Kamui sapeva che quell’entità aveva un potere quasi mistico e che per questo non poteva essere ridotto in schiavitù…o almeno, non per sempre. Nemmeno da Hyakuhei.
"Tu appartieni a me ... non a loro. - sibilò Hyakuhei all'immagine - Questa è una verità che nemmeno tu puoi ignorare per sempre."
"Non tradirò mai i miei fratelli!” urlò Kamui, mentre spezzava il legame tra lui e suo padre.
Hyakuhei gettò lo specchio nel fuoco, quando vide Kamui così irato con lui. I frammenti divennero argento liquido e sfrigolarono sul legno ardente. Si raccolsero in una pozzanghera e lentamente tornarono alla forma originaria, come se lo specchio non si fosse mai infranto e non fosse mai stato gettato tra le fiamme.
Hyakuhei si distese sulla pelliccia scura mentre scie di scintille colorate apparivano all'interno della caverna. “Quindi, i tuoi poteri sono cresciuti. Vedremo Kamui ... vedremo. "
*****
Kyou si appoggiò al balcone, fissando le sorgenti termali al livello inferiore. I suoi occhi erano ancora fissi sulla sacerdotessa che credeva perduta. Lei sembrava felice per il momento e così rifletté ... che lei apparteneva già a questo luogo. Sentì il sangue ribollire, quando Kyoko si denudò. Ammirò il suo seno sodo, mentre si sfilava la camicia dalla testa ...