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Vampiri Gemelli. Amy BlankenshipЧитать онлайн книгу.

Vampiri Gemelli - Amy Blankenship


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      Hyakuhei doveva essere davvero potente, per essere riuscito a uccidere suo fratello ... suo padre. Il biondo vampiro si sentì un groppo in gola, al pensiero dell’incredibile istinto omicida dei due fratelli gemelli. Amni tremò al pensiero di come sarebbe stato il suo destino, se al posto di Tadamichi…fosse stato Hyakuhei a trasformarlo!

      Ora percepiva chiaramente la differenza tra i due ... uno era un bieco assassino, l'altro un pericolo mortale.

      Kyoko nel frattempo era in uno stato di euforia e le sue labbra si ammorbidirono ... aprendosi leggermente per il piacere mentre le mani dell'uomo vagavano sul suo corpo, sfiorandole leggermente la schiena nuda. Non riuscì a reprimere il brivido che le corse lungo tutta la spina dorsale, quando la sua mano arrivò a palparle il sedere. Era come un fuoco liquido di piacere che le scorreva per tutto il corpo, eccitandola sempre di più.

      Hyakuhei guardò il mezzosangue distogliere per un attimo l’attenzione dalla donna e fare cenno agli altri vampiri che erano entrati con lui. Uno per uno, si mossero verso l’uscita del locale, in attesa di un boccone del loro pasto. Hyakuhei vide la fame nei loro occhi e capì che avrebbero preso ben più del suo sangue, da quella ragazza.

      Le sue labbra si assottigliarono mentre cercava di rimanere calmo ... di aspettare. Ma il rumore di vetri che si fracassavano raccontava una storia diversa: era furioso, e le mani che si ostinava a tenere ferme lungo i fianchi ben presto avrebbero fatto urlare di dolore qualcuno.

      Amni deglutì, mentre il suo sguardo andava dal signore dei vampiri, a Kyoko, ai bicchieri sul bancone e alle lenti degli occhiali che si stavano frantumando una per una. Una rissa mortale tra vampiri là dentro non era una cosa piacevole…tuttavia, se ciò avrebbe salvato Kyoko…non sarebbe intervenuto. L’indomani, gli umani avrebbero detto che era stata colpa dell’alcool e della droga…niente di più stupido.

      Kyoko si sentiva come stordita, quasi in trance, quando il ragazzo la lasciò andare. Si allungò di nuovo verso di lui, pensando volesse solo un incoraggiamento per portarla via con sé fuori dal locale.

      Infatti lui, alto e bello come il peccato, le sussurrò: “Vieni con me.”

      La sua voce morbida sembrava echeggiare nella stanza, arrivando soffocata al cervello confuso di Kyoko, che fece scivolare le dita nella sua mano, sentendosi divorata da un fuoco inestinguibile…non desiderando altro che obbedirgli. La mano del vampiro la ghermì e la guidò verso la porta del locale. 'Vieni con me.' La voce riecheggiava ancora nella mente di Kyoko, come un’incessante preghiera a cui non riusciva ad opporsi.

      Hyakuhei osservò il mezzosangue condurre la ragazza ammaliata fuori, verso il buio della notte. Subito scivolò fuori anche lui, seguendo l’odore della ragazza e maledicendo mentalmente Tadamichi e la sua nidiata di mezzosangue per essersi intromessi ... di nuovo.

      I suoi occhi si spalancarono, quando sentì il suono della voce inquietante di suo fratello penetrargli improvvisamente nella mente. “Fratello ... massacreresti i miei figli per lei? Salvala allora ... la farai a pezzi solo più tardi. Sei un demone, un assassino a sangue freddo ... pensi davvero che lei potrebbe amarti?"

      Hyakuhei scrutò a fondo l’oscurità, sapendo che il fratello era lì da qualche parte… e lo stava osservando. “Smettila di perseguitarmi, Tadamichi. Ti annoia così tanto uccidere, che preferisci guardare me, mentre lo faccio?” Con un ringhio profondo recise il legame con il suo gemello e urlò, vedendo che la ragazza era già scomparsa. Sentiva dentro di sé un'incontrollabile gelosia nei confronti di chiunque osasse separarlo da lei.

      Sentì un sussurro quasi impercettibile alle sue spalle e si voltò di scatto, scagliando con la mano un’ondata di potere avanti a sé. Una forza terribile colpì Amni nel petto.

      Il vampiro fu scaraventato dall'altra parte della stanza, andando a sbattere contro lo specchio dietro il bancone e mandando in frantumi una pila di bicchieri dai vino. Qualsiasi rumore nel locale si fermò e tutti rimasero attoniti a guardare quello che era successo. Hyakuhei si maledisse per la sua imprudenza.

      Amni si alzò e vacillò in direzione di Hyakuhei. I due si fissarono per un attimo, sancendo un muto patto con gli occhi, mentre gli avventori del locale rimanevano zitti e atterriti a guardare. Maledizione! Gli umani non dovevano mai assistere a cose del genere.

      Vedendo che Amni non si era fatto niente, lentamente tutti i ragazzi ripresero a fare ciò che stavano facendo e la tensione nel locale svanì. Hyakuhei voltò le spalle al barista, senza perdere tempo a cancellare il ricordo di ciò che era successo dalla testa di quegli stupidi umani: ci avrebbe pensato il giovane vampiro. Lui aveva cose più importanti da fare.

      Uscì nel vicolo e ghignò maleficamente, quando vide i tre mezzosangue cominciare ad accerchiare il loro simile e la ragazza.

      “Ti piace così tanto vedermi uccidere i tuoi figli, Tadamichi? Allora guardami!” sussurrò nella sua mente, mentre la sua aura nera si colorava di sangue. Avvertendo il suo potere assassino i quattro mezzosangue si bloccarono e si voltarono a guardarlo, con i loro occhi neri come la pece. Ma non appena lo videro lo scambiarono per il loro signore Tadamichi, e provarono a fuggire, per sottrarsi alla sua rabbia omicida.

      Con un movimento troppo rapido per essere visibile ad occhio umano, Hyakuhei scivolò accanto a quello che gli era più vicino e gli artigliò il petto con la mano. Sogghignò di piacere vedendolo morire, poi gli coprì la bocca con l’altra mano e gli torse velocemente il collo, che si spezzò con uno schiocco secco.

      Il vampiro si irrigidì per un attimo, riprese le sembianze umane che aveva quando era stato trasformato, e infine crollò a terra in un mucchio di polvere grigiastra. A questa scena, gli altri vampiri cominciarono visibilmente a tremare di paura e di orrore: il loro signore era lì e seminava la morte!

      Gli occhi di Hyakuhei divennero neri come la notte più scura, prima di posarsi sui mezzosangue terrorizzati. I demoni sibilarono violentemente di paura, e poi svanirono nell’ombra. Hyakuhei si ripulì lentamente la mano dai resti del vampiro ucciso e si mise con calma sulle tracce degli altri.

      Il secondo fu molto più semplice da affrontare, e presto si trovò senza testa ... letteralmente. Per quanto riguardava il terzo ... Hyakuhei decise di divertirsi un po'. Si materializzò accanto al muro in cui il mezzosangue sperava di confondersi. Lo lasciò fare per un po’, poi gli si parò davanti pericolosamente.

      Gemendo piano, l'ultimo vampiro rimase ammaliato dallo sguardo di Hyakuhei. Lui fece un respiro profondo, poi inclinò la testa di lato e gli tese una mano, in modo che il vampiro potesse prenderla. Il mezzosangue barcollò lentamente verso il suo signore, incapace di resistere al fascino del maestro. Una volta faccia a faccia, Hyakuhei lo afferrò e lo tirò verso di sé.

      “Non era fatta per te.” gli sussurrò piano. Aprì le labbra, aspettando che le zanne gli crescessero per intero, poi le affondò nella gola della vittima. In parte provava disgusto per ciò che stava facendo, ma togliere la vita a un suo simile in quel modo aveva i suoi vantaggi. Poteva scavare nella sua mente e fare suoi tutti i pensieri e i ricordi, mentre quello moriva…e così venire a conoscenza di dove si nascondevano gli altri mezzosangue.

      Con sua grande delusione, quel vampiro aveva pochi ricordi. Ritirò rapidamente le zanne strappandogli dal corpo un grosso pezzo di carne. Sputò con disgusto il sangue della vittima e lasciò cadere il corpo pe terra. Non provò alcun sentimento di pietà per il vampiro morente che lo guardava con occhio supplice.

      Il sangue che aveva bevuto quella sera gli usciva a fiotti dalla ferita…. comunque non era il suo. In quello stato era troppo debole per chiedere aiuto ai suoi simili, ma Hyakuhei non voleva rischiare che potesse sopravvivere. Gli mise un piede sulla testa e vi si appoggiò con tutto il suo peso…fracassandogli il cranio.

      Fece un passo indietro e lo guardò soddisfatto, quando si vide la scarpa imbrattata del sangue della sua vittima, che lentamente stava trasformandosi in cenere.

      Lanciando un’ultima occhiata quella massa informe che era diventato il mezzosangue, Hyakuhei non provò alcun rimorso nell’averlo ucciso…nell’averli uccisi tutti, e di avergli strappato la ragazza dalle mani. Ora rimaneva l’ultimo, quello più audace,


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