Mai Sfidare Una Volpina. Dawn BrowerЧитать онлайн книгу.
voleva dire? "Mia madre aveva fiducia nelle persone.” Altrimenti, non avrebbe mai sposato suo padre, né lo avrebbe seguito ovunque andasse. Se fosse rimasta a casa, forse non sarebbe morta.
"È vero." disse il duca. Si chinò in avanti, appoggiando i gomiti sulla scrivania, poi unì le dita. "Ditemi, Lady Wilhelmina, perché dovrei aiutarvi?"
Billie avrebbe dovuto aspettarsi quella domanda, ma ne rimase comunque sorpresa. Non aveva idea di come rispondere. Sua madre le aveva detto che il duca li avrebbe aiutati…e basta. E se si fosse sbagliata? "Mia madre…"
"Si è sbagliata. - la interruppe il duca, bruscamente - Non avrebbe mai dovuto dare per scontato il mio aiuto!”
Erano condannati! Il duca non li avrebbe aiutati. Stava per scoppiare a piangere, ma si trattenne. Quell'uomo odioso non l'avrebbe costretta a umiliarsi fino a quel punto. "Quindi, se ho ben capito, non avete alcuna intenzione di aiutarci. Lascerete morire di fame me e i miei fratelli! O peggio…”
"Mi dispiace, ma non sono obbligato a occuparmi di voi. Avevo degli obblighi verso vostro padre, è vero, ma con la sua morte quegli obblighi sono decaduti. Ora non vi devo più nulla.”
Era un uomo odioso. "Capisco." E così era. L'egoismo del duca superava di mille volte quello del padre. "Mi dispiace di avervi preso del tempo.” disse Billie. E fece per andarsene…quando il duca la fermò.
"Aspettate. Non ho detto che non mi curerò di voi.”
Billie si fermò e si voltò verso di lui. "Mi è parso invece che così abbiate detto. Cosa vi ha fatto cambiare idea?” esclamò, con durezza.
"Potremmo arrivare a un accordo." La invitò a risedersi con un cenno. "Voi avete qualcosa che m’interessa e, se vorrete soddisfare il mio desiderio, vi prometto che mi occuperò di voi e di quella nidiata di figli che Oscar e Augusta hanno generato."
La guardò maliziosamente e si leccò le labbra, quasi avesse davanti il suo piatto o dessert preferiti. Lo stomaco di Billie si contrasse. “Cosa volete da me?” mormorò. Ma aveva la pessima sensazione di avere già capito, cosa intendesse il duca.
"Tranquillizzatevi - disse il duca - e ascoltatemi. La situazione non è proprio quella che immaginate."
Chissà perché, ma Billie non riuscì a tranquillarsi. Tuttavia obbedì e si sedette di nuovo su quella scomoda poltrona. “Vi prego, non accrescete ulteriormente la mia ansia. Cosa volete?” disse in un soffio.
"È molto semplice. Il mio unico erede è quel mascalzone di mio nipote…e non ho alcuna voglia di lasciargli tutti i miei beni.” disse il duca.
A Billie questa volta venne da vomitare. " E…quindi volete che io ..."
"Mi sposiate e, a Dio piacendo, mi diate anche un erede. Posso farmi fare una licenza speciale oggi stesso e domani mattina potremmo già convolare a nozze. Purtroppo la mia defunta moglie non mi ha dato altri figli, ma sono più che sicuro che voi sarete in grado di farlo. In fondo, vostra madre ne ha avuti ben cinque. Razza prolifica, la vostra!”
L'ultima cosa che Billie voleva era sposare un vecchio, e l'idea di lasciarsi toccare da lui ... Il suo stomaco si contrasse ferocemente. Era una cosa orribile, ciò che le chiedeva il duca! D’altra parte…era anche l’unico modo per strappare dalla fame i suoi fratelli. "Va bene, vi sposerò.” disse in un soffio, prima di cedere all’impulso di scappare urlando dalla stanza.
"Ottimo! - ghignò il duca - Vedrete, sarà un bel matrimonio. Staremo bene, insieme.”
Ma Billie ne dubitava moltissimo ...
Il matrimonio si sarebbe svolto in meno di un'ora. Billie temeva di vomitare quel poco che aveva mangiato.
"Non fatelo! - provò a dissuaderla Teddy, in lacrime - Troveremo un altro modo per sopravvivere!”
"Non c'è altro modo. - disse Billie con fermezza - Devo farlo! In questo modo Carly, Chris e voi sarete al sicuro. E Damon potrà anche frequentare Eton.”
S’incollò un falso sorriso sulla faccia. "Vale tutto il prezzo che devo pagare, e almeno sarò una duchessa." Cercava di non pensare alla prima notte di nozze. Il duca l'avrebbe sicuramente spremuta fino in fondo, nel tentativo di farle fare un figlio.
"Forse sarai fortunata e il vecchio duca tirerà presto le cuoia!” esclamò Carly, acidamente.
"Sarebbe una benedizione! - concordò Chris, e poi guardò Billie - Quante sono le probabilità che ciò accada? In fondo...è molto vecchio.” disse, quasi con ribrezzo.
Billie avrebbe voluto dire alle sue sorelle che sarebbe andato tutto bene. Ma non ci credeva affatto, e non ebbe la forza di confortarle. Per loro la sofferenza era finita, ma per lei ... iniziava adesso. La sua unica consolazione era sapere i suoi fratelli al sicuro e con un futuro davanti. Scosse la testa, poi sospirò mentre il mondo sembrava crollarle addosso. "Se anche morirà, non sarà prima di avere consumato! - mormorò, tristemente - Non credo di essere così fortunata!”
Le gemelle scoppiarono a ridere. “Almeno conservate il senso dell'umorismo. Ne avrete bisogno, dopo che avrete sposato quella vecchia capra! - aggiunse Chris - Vorrei davvero che non vi sentiste costretta a farlo!”
Purtroppo non era possibile tirarsi indietro. "Non c'è altra scelta." disse Billie. Ormai era davvero sul punto di vomitare. Il duca era così vecchio… "Andrà tutto bene." mormorò a se stessa, per consolarsi. E per quanto riguardava l’amore…avrebbe dovuto rinunciarci in partenza. Il duca era stato molto chiaro sui motivi di quel matrimonio. "Ma vi prometto che farò di tutto perché voi abbiate una bella vita…e un giorno sposerete l’uomo che amate.”
Teddy si fece avanti e abbracciò Billie con affetto. “Vi voglio tanto bene e non voglio vedervi infelice! Vi prego, non sposate quell’uomo! E’ solo un vecchio cattivo, che vuole approfittare del nostro stato d’indigenza!” La sua voce tremava, mentre parlava. Era chiaro che stava combattendo con le lacrime.
"Non piangete per me. - la consolò Billie - Forse come moglie non sarò mai felice, ma come sorella sarò orgogliosa di avervi dato un futuro. Rendetemi fiera di voi e godete al massimo di questo dono. Vivete anche per me! In tal modo avrò la mia parte di felicità.”
“Mi dispiace, ma non riesco a rassegnarmi!” rispose Teddy. Fece un passo indietro e si asciugò le lacrime dagli occhi.
Un colpo echeggiò nella stanza. "Il vicario è qui, milady, ed è pronto per celebrare la cerimonia. - disse, compunto, il maggiordomo - Tutto è pronto nel salone delle feste. Vi prego di seguirmi, a Sua Grazi non piace che qualcuno lo faccia attendere.”
Sì, ma a lui non frega nulla di far aspettare gli altri!” pensò Billie, ma non lo disse. Annuì e seguì il maggiordomo, accompagnata dalle sue sorelle. Presto avrebbe pronunciato i voti per onorare e obbedire un uomo di cui sapeva a malapena che esisteva. Un uomo che però avrebbe avuto potere di vita e di morte su di lei. Odiava il solo pensiero di concedersi a lui. Chiaramente sua madre non l’aveva mai istruita sui misteri del matrimonio…ma lei aveva letto qualcosa, su alcuni libri di medicina nella biblioteca di suo padre, dove si era imbattuta in alcuni disegni…a dir poco imbarazzanti. Non capiva bene come fosse possibile raggiungere quel grado di intimità, tra un uomo e una donna…ma almeno adesso un po’ intuiva cosa l’aspettava. Comunque aveva ben capito come nascessero i bambini. In pratica…quell’uomo avrebbe dovuto infilare il suo membro dentro di lei…e fare qualcosa. Non sapeva se la cosa le sarebbe piaciuta o meno…ma credeva proprio di no. Non con quel vecchio disgustoso.
Chissà se con un altro invece le sarebbe piaciuto. Comunque…era meglio non pensarci. L’amore non era per lei e il sesso…quello era riservato a suo marito, e pazienza se quell’uomo le faceva ribrezzo. Per fortuna, non aveva mai creduto all’amore, così non avrebbe sofferto troppo. Aveva fatto un voto con se stessa e intendeva mantenerlo: mai innamorarsi, mai lasciarsi stregare da qualcuno che avrebbe potuto mettere a rischio il futuro dei suoi fratelli. Non avrebbe fatto lo stesso