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Cuori Maledetti. Amy BlankenshipЧитать онлайн книгу.

Cuori Maledetti - Amy Blankenship


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Kamui afferrò senza paura il laptop di Kyou. Conosceva una backdoor nel database del sistema scolastico perché controllava regolarmente tutte le scuole circostanti alla ricerca di notizie su chiunque potesse avere la stessa età di Kyoko o Tama.

      "Sei sicuro che sia lei?" chiese Kyou a Toya, sporgendosi in avanti sulla sedia.

      “E’ impossibile non riconoscerla. Kyoko è la copia sputata della statua della fanciulla ... ma in carne e ossa. " Toya chiuse gli occhi, godendo del fatto che fino a quel momento era stato l'unico ad averla vista. Se avesse attinto alla parte nascosta in lui che veniva da Tadamichi ... allora avrebbe anche potuto ricordare che sapore aveva. Se gli altri guardiani avessero saputo il suo segreto, sarebbero stati gelosi. "Occhi verde smeraldo, capelli ramati ma sembrava fragile ... come se fosse ancora una bambina."

      "To dirò… - concordò Kamui, mentre i suoi occhi si spalancavano sullo schermo. - I suoi dati indicano che ha vissuto in un collegio femminile nel bel mezzo del nulla da quando aveva tre anni. Kyoko Hogo, 17 anni. Tutte le informazioni sono qui e ho anche il suo programma di lezioni per domani." Si accigliò pensieroso: "Ma non vedo nulla di un fratello che abbia freqientato la scuola con lei".

      Toya scosse la testa. "Speravamo che fossero da qualche parte al sicuro insieme, ma Tama non è mai stata con lei. È completamente sola laggiù. Ricordami ancora perché non possiamo semplicemente dirle chi siamo. " Conosceva già la risposta, lo stava solo tormentando per divertimento.

      Kamui alzò lo sguardo dal portatile, rispondendo alla sua domanda. “Lo abbiamo concordato assieme. Chiunque sano di mente chiamerebbe semplicemente la polizia se gli dicessimo chi siamo veramente. È un’ umana ... e non ricorda nulla della sua essenza di sacerdotessa. Dobbiamo andarci piano."

      Shinbe intervenne: “Inoltre, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono i federali che vengono a ficcare il naso in giro perché i poliziotti ci stanno indagando per aver perseguitato la ragazza della porta accanto. E se i demoni scoprono che la sacerdotessa è tornata, probabilmente creeranno un bel po’ di guai che da soli riporteranno i federali nell'area. Sarà già abbastanza pericoloso riuscire a vederla a scuola domani."

      "Inoltre, se solo ci alzassimo e le dicessimo che i demoni le sono venuti dietro all'età di tre anni e lei ci crede ... allora probabilmente si incolperebbe per l'uccisione della sua famiglia.” aggiunse Kotaro: un motivo più che plausibile.

      Toya lanciò un'occhiataccia agli altri guardiani, ancora una volta non soddisfatto delle loro risposte. "Ci hai pensato troppo, vero?"

      "Cosa ti aspetti? Abbiamo avuto quindici anni per rispondere a questa domanda." Kamui rivolse a Toya un sorriso di scuse.

      "Shinbe, penso che dovresti andare a controllare le barriere dei demoni che circondano la casa." Kyou fece un cenno a Shinbe, e improvvisamente c'erano solo quattro di loro nella stanza.

      "Dannazione, se n'è andato così in fretta che ho sentito una brezza." Kotaro si strofinò le braccia come se la corrente lo avesse raffreddato.

      Le dita di Kamui volarono sulla tastiera mentre parlava: "Siamo stati registrati da anni come se avessimo studiato a casa come privatisti. Ma da domani, passeremo a frequentare la scuola pubblica, l’ultimo anno del liceo esattamente, così potremo diplomarci come dei normali adolescenti.”

      "Oh, questo non allarmerà la polizia! - disse Kotaro sarcastico - Cinque fratelli che iniziano nella stessa classe, allo stesso tempo. Anche se gli insegnanti ci passano sopra, saremo comunque sulla bocca di tutti gli studenti. Inoltre, non sappiamo nulla di come si comportano dei veri umani.”

      "Ci proveremo!" Kamui gli lanciò uno sguardo torvo. “Comunque, abbi fiducia in me. Organizzerò il nostro programma di studi in modo che solo uno di noi a turno frequenterà le lezioni con Kyoko. Ho aggiornato i nostri registri scolastici ogni anno sin dall'asilo, in modo da avere la sua stessa età, qualora fosse mai tornata.”

      "Solo per curiosità,- sorrise Kotaro - ma cosa sarebbe successo se la sacerdotessa fosse tornata all'età di dieci anni?"

      "Lasciami in pace! - Kamui gli lanciò un'occhiataccia - O ti farò avere una pagella con tutti due!”

      Cambiando completamente argomento, Kyou osservò: "Se ho ragione, i demoni non sono riusciti a localizzarla perché il collegio si trovava su un terreno sacro ... lo stesso motivo per cui non siamo riusciti a trovarla noi. Fino ad ora, i demoni si sono sparpagliati causando solo caos qua e là. Ma ora, sentiranno il suo profumo e uno ad uno torneranno."

      Il suo tono di voce era così freddo che risucchiò tutto il calore dalla stanza. "E solo perché non abbiamo trovato alcun segno di Hyakuhei in questo mondo non significa che non sia qui".

      "Sappiamo che è qui!" ringhiò Toya, sentendo il suo odio divampare e poi immediatamente lenirsi. “Siamo venuti in questo mondo per stare con lei e proteggerla. Non dovrebbe essere laggiù da sola nemmeno per un minuto. "

      “Siamo tutti d'accordo con te, Toya ... ma devi ricordarti che è innocente. Ecco perché diventeremo i suoi nuovi migliori amici.” lo informò Kyou.

      "Come ci riusciremo?" Toya scattò.

      "La tua mamma non ti ha mai insegnato a fare amicizia?" Kamui sorrise, ma i suoi occhi si spalancarono, quando Toya si alzò rapidamente.

      Toya notò Kamui sussultare e alzò un sopracciglio scuro. "Vado solo a vedere cosa sta facendo Shinbe per stare fuori così a lungo."

      *****

      Shinbe confermò che le sue barriere anti-demone non erano state alterate, sebbene fosse preoccupato per il fatto che i demoni non fossero il loro unico problema. Il fatto che Hyakuhei avesse sfondato la barriera attorno al Cuore del Tempo la diceva lunga sul pericolo che stava correndo la sacerdotessa. Certo, le barriere l'avrebbero aiutata a nasconderla e impedire ai demoni più deboli di oltrepassare il confine, ma non sarebbe stato sufficiente per fermare Hyakuhei, se fosse uscito dal suo nascondiglio.

      Una cosa che sapeva di Hyakuhei era che il signore dei demoni era paziente ... abbastanza paziente da fingere di essere morto negli ultimi quindici anni. I demoni che i guardiani avevano catturato mentre seguivano l’odore di Kyoko erano stati uccisi. Ma ora che la sacerdotessa era qui ... non si sapeva cosa sarebbe strisciato fuori dal legno. Avrebbe bisogno di una protezione migliore.

      Quando notò che una delle luci al piano di sopra si era accesa, Shinbe scalò rapidamente le pareti esterne incapace di trattenersi. Era come se la sua stessa anima fosse attratta da lei. I suoi occhi color ametista brillarono, mentre guardava dalla finestra e la scorgeva in piedi nell'enorme bagno. Toya aveva ragione ... lui l'avrebbe riconosciuta al primo sguardo.

      Guardò i suoi movimenti aggraziati mentre si allungava nella doccia per testare la temperatura dell'acqua. Cercò di voltarsi dall'altra parte, ma quando lei iniziò a sbottonarsi la camicia non resistette ... rimase a guardarla, paralizzato.

      "Quindi è così che sarebbe la statua della fanciulla senza vestiti…" sussurrò Shinbe, poi iniziò a salire più in alto in modo da poter vedere più di lei che dalla vita in su. Improvvisamente perse la presa sul muro quando un braccio lo strinse dietro al collo facendolo piombare a terra.

      Toya grugnì, quando colpì il terreno sulla schiena, ma quando Shinbe atterrò su di lui fu anche peggio. "Togliti di dosso!" ringhiò.

      "Lasciami andare il collo e lo farò!" sibilò Shinbe, dando una gomitata nel fianco.

      Toya spinse via Shinbe e si alzò rapidamente in piedi. "Dovevi controllare le barriere dei demoni, non ..." Indicò la finestra, "... sei un pervertito, lo sai?"

      "Volevo solo vederla." Shinbe lanciò un’occhiata alla finestra, ma il ringhio pericoloso di Toya lo fermò.

      "Penso che tu abbia visto abbastanza." Gli occhi dorati di Toya turbinavano di argento vivo.

      Shinbe voleva protestare, per capire a Toya che non aveva ancora visto tutto, ma poi pensò che era meglio non provocarlo troppo. "Bene, domani a scuola posso sempre dare una sbirciatina nello spogliatoio delle ragazze." Questo gli valse uno schiaffo sulla testa, ma si


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