I Diamanti Non Piangono Mai. Dawn BrowerЧитать онлайн книгу.
onde più alte di infrangersi sulla costa. Le era sempre piaciuto camminare sul quel muro di pietra e acciaio, specialmente quando le onde erano molto alte e un po' di quegli spruzzi salati cadevano su di lei.
Scarlett infilò le mani nelle tasche dei suoi jeans a si incamminò lungo il ponte. Il mare era tranquillo e la aiutò a calmarsi. Non riusciva a capire perché si sentisse così nervosa, ma non riusciva a scrollarsi di dosso quella sensazione. C'era già molta gente che attraversava il ponte, alcuni diretti verso il muro, mentre altri stavano tornando indietro verso la riva. Scarlett ignorò la maggior parte di loro, perché non voleva che qualcuno la riconoscesse. Quello era un momento per se stessa.
Quando arrivò al muro frangiflutti, si fermò ad un'estremità, fissando l'acqua blu scura, e trasse un sospiro. Si sporse lungo la ringhiera e chiuse gli occhi, poi fece un respiro profondo e rimase in ascolto del vento. Una dolce melodia stava già formandosi nella sua mente.
“Scarlett?”, disse una voce maschile.
Era una voce familiare. Dei ricordi che Scarlett voleva dimenticare, che aveva creduto di aver sepolto per sempre, iniziarono a riaffiorare. La risata di quell'uomo riecheggiò nella sua mente. Il tono roco della sua voce si abbatté su di lei, come quando le aveva sussurrato parole dolci, aveva fatto insinuazioni maliziose e le aveva promesso di amarla per sempre. Il cuore prese a batterle più veloce ed aveva difficoltà a respirare ed espirare. Il dolore le attraversò i polmoni, lasciati privi di ossigeno.
Non poteva succedere, non proprio adesso. Doveva essersi sbagliata…Non era possibile che lui fosse a Sparkle City. Cioè, era possibile, ma erano dieci anni che non lo incontrava. JD aveva fatto del suo meglio per evitarla e lei aveva fatto lo stesso. Riaprì le palpebre lentamente, poi si voltò a guardare nella direzione dalla quale era giunta la voce. Scarlett non stava impazzendo, non era possibile. Lui era ancora bello come lo ricordava, anzi, ancora di più. Aveva un po' di barba sul mento, che lo rendeva ancora più sexy; aveva anche una cicatrice sulla fronte che, invece di renderlo meno attraente, lo rendeva ancora più affascinante. Aveva i capelli i disordine, come se li avesse pettinati con le dita- o come se qualcuno lo avesse fatto al suo posto. Scarlett scacciò quella punta di gelosia nell'immaginarlo con un'altra donna. Non era più suo e non lo sarebbe stato mai più. “JD”, disse. La voce di Scarlett era appena più di un sussurro. JD era veramente lì e lei avrebbe dovuto parlargli. No…Non era necessario. Scarlett non gli doveva niente.
Si voltò per andarsene, ma lui allungò la mano e le afferrò il braccio, impedendole di fare un passo avanti. Scarlett si girò e lo guardò storto. “Lasciami andare.”
“Per favore, non andartene”, disse JD. Aveva la voce roca dall'emozione, ma lei non era sicura del perché. “Io…”, deglutì con difficoltà. “Ci sono delle cose che dovresti sapere.”
“Non credo”, insistette lei. “Se ha a che fare con te, è meglio se te lo tieni per te. Qualsiasi cosa ci fosse tra noi, è finita quando mi hai abbandonata all'altare.” Dio, era così difficile dirlo ad alta voce. “Ora, gentilmente, toglimi le mani di dosso e potremo separarci in pace.”
JD la lasciò andare e si infilò le mani in tasca. “Ho sbagliato.” La sua voce era colma di rimorso e Scarlett stava quasi per credergli.
Sbuffò a quelle parole e scoppiò a ridere come una pazza. “Un errore?” Scarlett scosse la testa senza riuscire a credergli. “E' così che chiami l'avermi abbandonata per scappare via con la mia migliore amica?”
“Non è stato così…” JD emise un sospiro di frustrazione. “Non c'è mai stato niente tra me e Shayla. Non avrei mai potuto farti una cosa del genere.”
“No”, disse Scarlett disgustata. “Hai preferito lasciarmi ad affrontare tutti i nostri amici e le nostre famiglie da sola.” Fece un passo avanti e gli piantò varie volte l'indice nel petto. “Hai preferito scappare come un codardo ad inseguire i tuoi sogni. Senza considerare affatto cosa volessi io.” Lo colpì di nuovo. “E mi hai lasciato credere le cose peggiori su di te, in modo da semplificarti la vita.” Lo guardò storto. “Ma vuoi sapere una cosa? Nulla di tutto ciò è importante. Sono andata avanti e dovresti farlo anche tu. Se ci incontriamo di nuovo, fammi un favore, non disturbarti a parlarmi. Non mi importa un accidente delle tue spiegazioni o della tua versione confusa di scuse.”
Con quelle parole, si allontanò da lui a gran passi. Perché quelle voci le avevano detto di andare alla spiaggia? Non voleva vedere JD e, dannazione, non desiderava affatto avere una conversazione con lui. Una parte di lei si chiedeva se lui fosse tornato definitivamente a Sparkle City. L'altra parte tremava alla sola idea. Se era tornato a casa, c'erano buone possibilità di incontrarsi di nuovo. Ciò avrebbe comportato nuove opportunità di litigare e di trovarsi in situazioni imbarazzanti.
Cosa aveva fatto per meritarsi tutto questo? Forse avrebbe dovuto partire per un tour, almeno avrebbe evitato di fare di nuovo soffrire il suo cuore.
CAPITOLO 2
Un'ondata di calore aveva colpito Sparkle City, facendo desiderare a Scarlett di poter ibernarsi nel suo appartamento a crogiolarsi nel dolce sollievo offerto dall'aria condizionata, fino a quando non fosse passata. Sfortunatamente, non era possibile. Aveva una vita e non poteva ignorarla solo perché desiderava nascondersi dal mondo. La verità era che aveva paura di incontrare inavvertitamente JD, se fosse uscita di casa. La notizia del suo accordo con i Suns era la sola cosa di cui parlavano gli amanti del baseball e, se aveva capito bene cosa aveva detto il notiziario la sera prima, lui sarebbe rimasto a Sparkle City per molti anni. Comunque, c'erano un paio di modi sicuri per continuare ad evitarlo: trasferirsi o rimanere in tour fino a quando non fosse morta.
In effetti nessuna delle due opzioni sembrava attraente. Non avrebbe dovuto cambiare proprio niente nella sua vita, non era lei ad essere in torto. JD aveva lasciato la città con la sua migliore amica, quindi era lui che avrebbe dovuto andare via per evitarla. Ma non importava quante volte Scarlett continuasse a ripetersi quelle parole: sentiva ancora una stretta al petto e non riusciva a respirare, ogni volta che pensava che JD viveva di nuovo a Sparkle City. Avrebbe dovuto controllare le proprie reazioni. Sperava che, con il tempo, sarebbe riuscita ad essere indifferente. Fino a quel momento, avrebbe fatto del proprio meglio per fingere che lui non esistesse. Probabilmente avrebbe fallito miseramente…
Scarlett fece un profondo respiro, poi si sedette per mettersi le scarpe. Aveva appuntamento con le sue sorelle a pranzo e non voleva perderselo. Era raro che tutte e tre avessero il tempo per incontrarsi, quindi non avrebbe permesso alla sua agitazione riguardo a JD di impedirle di trascorrere un piacevole pomeriggio con le sue sorelle. Avrebbe voluto provare qualcosa di diverso dall'ansia, forse ritrovare persino quella parte di se stessa alla quale si era aggrappata negli ultimi dieci anni. Quella parte che l'aveva aiutata ad andare avanti, dopo il tradimento di JD. Scarlett si passò le mani sulla tunica rosso scuro e guardò in camera. Avrebbe indossato gli stivali, quelli con i tacchi alti che usava di solito solo sul palco. Erano di pelle nera e le arrivavano sopra alle ginocchia. Andavano bene con i jeans, ma ancora meglio con una minigonna. Si mordicchiò il labbro. Avrebbe avuto il coraggio di indossarli?
Scarlett entrò nella stanza e si cambiò, optando per una minigonna nera, ma tenne la tunica rossa. Le arrivava oltre il sedere e scendeva a mezza distanza dall'orlo della minigonna. Si infilò gli stivali e chiuse la cerniera lampo, poi si avvicinò allo specchio a piena parete, per ammirarsi. Un abbigliamento del genere era come un'armatura, l'aiutava ad incanalare la propria presenza sul palco, la persona che diventava quando i fans urlavano il suo nome e lei attaccava uno dei suoi più grandi successi. Era pronta…
Afferrò il portafogli da un tavolo vicino e le chiavi dal gancio accanto alla scrivania, poi si diresse verso la porta. Le ci vollero pochi minuti per raggiungere l'automobile in garage. Scarlett si sedette al posto del conducente e si preparò a partire. Cambiare look era stata la cosa giusta da fare, le aveva dato il coraggio che le mancava da quando si era imbattuta in JD. Guidò la Corvette fino ad un bar nelle vicinanze e la parcheggiò. Scarlett scese dalla macchina e si avviò verso i tavoli all'esterno. Le sue due sorelle erano già sedute e stavano leggendo il menu. Lei si diresse alla sedia libera e si lasciò cadere a sedere.
“Pensavo che non saresti venuta”, mormorò Ashlyn da dietro il menu.
“Intendi