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La Fossa Di Oxana. Charley BrindleyЧитать онлайн книгу.

La Fossa Di Oxana - Charley Brindley


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online, non aveva menzionato che la sua azienda era nuova, perché i candidati qualificati avrebbero potuto non offrirsi per il lavoro. Ovviamente lei non poteva sapere che si trattava di una start-up, ma ora voleva solo ribaltare l’equilibrio.

      “No, non lo sapevamo.” Guardò per un momento il bicchiere di vino nella sua mano. “Penso che abbiamo fatto un errore.”

      Le altre due sembravano essere d’accordo; non dissero nulla né tantomeno annuirono, stavano solo guardando Tosh, aspettando che o lui o loro sorella facesse la mossa successiva.

      “Un errore?” Tosh si sporse in avanti, cercando di vedere qualsiasi cosa nei suoi occhi che potesse essere interpretata come dolce.

      “Non vogliamo lavorare per una nuova società che potrebbe non essere operativa a lungo.”

      “Il sessantasette percento di tutte le nuove aziende fallisce entro il primo anno,” citò signorina Prudenza, apparentemente cercando di essere d’aiuto.

      “In realtà avremmo voluto lavorare per un’azienda più grande, una che sarà operativa per un po’.” Aggiunse signorina Impudenza.

      Il polso di Tosh accelerò, ma cercò di reprimere la sua crescente rabbia. Voleva dare l’immagine di un uomo d’affari attraente ed abile, ma a volte appariva solamente come un dilettante imbranato.

      Perché è così dannatamente irritante?

      “Beh, odio deluderla, signorina Impudenza...” La parola gli scappò via prima che potesse fermarsi.

      “Bravant,” disse. “Ma c’era andato vicino.”

      “Signorina Bravant, certo.” Dopo aver sbagliato il suo nome, tentò di raffreddare la sua faccia arrossata con un lungo sorso di tè freddo.

      Compostezza. Calma.

      Mise con decisione il bicchiere sul tavolo. “Pianifico che l’Andalusia Publishing sia attiva per molto tempo dopo che voi arriviate a dondolarvi nella vecchiaia.” Era vicino a scoppiare, però continuò lo stesso. “Inoltre, non ho bisogno di tre neolaureate senza esperienza a spiegarmi i rischi dell’avviare una nuova società.” Alla faccia del decoro e della moderazione.

      Un silenzio mortale scese nell’aria per alcuni secondi.

      “Chi sarà il ventesimo impiegato?”

      Tosh lanciò un’occhiata a signorina Diplomazia, a destra. Lei sorrise e sorseggiò la sua Budweiser.

      Prese un profondo respiro ed espirò lentamente. “Quel lavoro sarà del mio vicepresidente. Lui–” Tosh fece una pausa ma non si prese la briga di aggiungere le parole ‘o lei,’“dovrà eseguire le operazioni giornaliere. Non intendo essere in ufficio tutti i giorni. E per vostra informazione”, si girò verso signorina Impudenza-Bravant, “ho intenzione di coprire quella posizione lasciando che i tre manager vi competano. Quindi, quando promuoverò uno dei manager come vicepresidente, quello assumerà un sostituto per il suo vecchio dipartimento. Sono sicuro vi abbiano insegnato nel corso di economia aziendale che l’attrito interdipartimentale faccia bene alla salute generale del personale dirigente. Voglio che il migliore arrivi in cima. Quelli che non riescono a reggere la pressione possono abbandonare tutto e saranno sostituiti da persone in grado di farlo. Con tutto il rispetto,” spostò lo sguardo dall’una dall’altra, “non credo che voi tre possiate competere tra voi per una qualsiasi delle posizioni.”

      Fortunatamente, Herman, il cameriere, scelse quel particolare momento per prendere gli ordini. Guardò da una faccia impassibile all’altra, mantenendo un’espressione fiduciosa. Quando nessuno gli prestò attenzione, disse: “Penso sia meglio che torni più tardi.”

      “No, Herman.” Signorina Impudenza-Bravant lanciò un’occhiataccia a Tosh. “Siamo pronti ad ordinare.” Afferrò il suo menu e lo aprì. Dopo una rapida occhiata ai piatti, disse: “Prenderò il filetto di vitello mignon, con funghi spugnola ripieni di granchio.” Lasciò cadere il menu sul tavolo, incrociò le braccia e fissò Tosh con il suo sguardo gelido. “Cottura media,” aggiunse prima che Herman potesse chiederlo.

      Perché non cervelli di maiale in salamoia e bulbi oculari bolliti? Tosh rifletté mentre reggeva lo sguardo della donna. Oppure insetti morti e amanti spenti, come preferiscono tutte le normali vedove nere?

      Signorina Prudenza ordinò l’arrosto di anatra, con un condimento di arance e fichi, poi lasciò cadere il menu sul tavolo ed incrociò le braccia.

      Tosh scrutò la lista degli antipasti e notò che stavano ordinando i piatti più costosi: settantanove dollari per il filetto e sessantotto per l’arrosto di anatra. Dopo un momento, si rese conto che signorina Diplomazia non aveva ancora ordinato. Vide le altre due sorelle guardarla, in attesa del suo ordine.

      Fatemi indovinare, granchio reale dell’Alaska o aragosta alla termidoro?

      “Com’è il pollo fritto?” Signorina Diplomazia chiese a Herman.

      “Delizioso. Fritto in un croccante marrone dorato, e fornito con due verdure a scelta.”

      Tosh guardò lei, e poi signorina Impudenza.

      “Va bene, prendo quello,” disse signorina Diplomazia, “con patate al forno e taccole.” Chiuse il suo menù. “E una Coca-Cola.”

      “Molto bene. E lei, signor Scarborough? Il solito?”

      “No.” Tosh lasciò cadere il menu e fissò signorina Impudenza. “Prendo quello che prende lei, Herman.”

      Aspettò che Herman scrivesse ‘filet mignon di vitello’ sul suo taccuino affinché signorina Impudenza battesse le ciglia. Non lo fece.

      “Al sangue,” disse Tosh a Herman fissando signorina Impudenza.

      Ella sorseggiò il suo vino con nonchalance e chiese: “Ha un business plan?”

      “Come, scusi?” Domandò Herman.

      Signorina Impudenza lo ignorò. I suoi occhi erano fissati su Tosh.

      “Certo,” rispose Tosh.

      Herman prese i menù ed andò via.

      Parlarono del business plan quinquennale per alcuni minuti; delle entrate previste, delle spese stimate, del costo degli arredi e delle attrezzature per l’ufficio. Signorina Diplomazia chiese quindi informazioni riguardo le buste paga, le tasse e l’assicurazione.

      Dopo che Tosh fornì tutti questi dettagli, signorina Impudenza domandò: “Qual è il suo capitale?”

      Bella domanda.

      Ma erano davvero affari suoi quanti soldi aveva messo da parte per le operazioni aziendali? Erano affari di qualcuno?

      Osservò il suo sguardo muoversi su di lui. Stava ovviamente studiando il taglio del suo abito e la qualità del tessuto grigio tortora e sembrava che stesse ispezionando le sue mani cercando anelli. Una fede nuziale forse?

      Tosh prese il bicchiere con la mano sinistra, tenendolo in modo da farle inclinare la testa per vedere le sue dita. Quindi posò il drink, decidendo di rispondere alla sua domanda.

      “Cinque milioni e mezzo.”

      Dopo tutto non ho intenzione di assumerle. Importa cosa sanno di me o della compagnia?

      Inoltre, doveva provarle qualcosa. Forse non riguardo sé stesso o i soldi, ma sulla sua competenza commerciale.

      Vediamo quanto ne sa davvero.

      Le tre donne si scambiarono un’occhiata. “Contanti o capitale proprio in altre attività?” Chiese signorina Impudenza.

      Un’altra ottima domanda. Come fa a sapere tutte queste stronzate finanziarie?

      Tosh ricordava il corso di economia aziendale come una sfilza di cose di teoria della gestione; niente di alcun valore pratico. La comprensione delle procedure finanziarie doveva venire dalle sanguinose


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